Il borsino della difesa: Brenno e Zuzek bocciati, Ricci si è meritato la conferma. Vicari in chiaroscuro

Il borsino della difesa

Dopo aver conquistato la salvezza in modo perentorio grazie alla miglior prestazione stagionale nel match decisivo contro la Ternana, in casa Bari è tempo di bilanci. La proprietà deve ancora sciogliere le riserve sul futuro, ma è possibile fare delle valutazioni su quelli che sono stati i protagonisti di questo campionato. L’analisi sarà così strutturata: in tre articoli, incentrati ognuno su un singolo reparto (difesa, centrocampo e attacco). Valuteremo tutte le individualità considerando rendimento stagionale e futuribilità nel progetto Bari, anche in rapporto al legame contrattuale in essere.

Partiamo dunque dal reparto difensivo, che rispetto agli altri due ha più possibilità di essere riconfermato in blocco per la prossima stagione.

Il punto sui portieri

L’avvicendamento in porta, avvenuto in via definitiva dopo il pareggio casalingo contro il Pisa, è stato determinate per la salvezza del Bari. Marco Pissardo si è ritagliato un ruolo da protagonista nel doppio scontro con la Ternana salvando più volte il risultato nel primo tempo della gara d’andata e facendosi trovare presente nell’unica occasione avuta dai padroni di casa al Libero Liberati. Interrogato sul suo futuro, Pissardo ha dichiarato di voler restare a Bari, ed è possibile che ciò avvenga, anche se probabilmente come secondo portiere. L’ex Monopoli ha dimostrato grande reattività tra i pali e nelle uscite basse, ma è ipotizzabile che il Bari punti su un profilo più affermato come primo portiere.

Per quanto riguarda colui che per 33 partite ha difeso la porta biancorossa, Brenno, il destino pare segnato. Il portiere brasiliano non verrà riscattato e tornerà al Gremio, società detentrice del suo cartellino. L’immagine della stagione di Brenno è proprio la sua ultima partita in biancorosso, Bari-Pisa: nell’arco del match commette gli stessi errori che gli venivano imputati ad inizio anno – imprecisione nel gioco con i piedi e soprattutto grosse difficoltà nelle uscite alte -, dimostrando come in questi 10 mesi non sia riuscito a migliorare in nessun aspetto.

Pissardo Sondaggio
Copyright: SSC Bari

La difesa

Guardando ai difensori centrali si staglia la figura di Valerio Di Cesare, deus ex machina della salvezza conquistata. Sul futuro del capitano non si hanno grossi aggiornamenti rispetto alle dichiarazioni rilasciate da lui stesso: dopo un incontro con la società deciderà se continuare in campo o inserirsi nell’organigramma societario. Discorso diverso per il suo compagno di reparto Francesco Vicari. Il centrale romano ha disputato una stagione in chiaroscuro, con diverse ombre soprattutto nella fase conclusiva della stagione. Il suo valore resta però indiscutibile, quindi è possibile che la prossima direzione tecnica lo confermi al centro della retroguardia.

Alle spalle dei due titolari ha dato buoni segnali Emmanuele Matino, che nella fase centrale del campionato ha disputato diverse prove positive partendo anche da titolare. L’ex Cavese si è confermato un buon centrale da difesa a 3, granitico nei duelli e coraggioso nel rompere la linea e aggredire gli avversari. Inoltre, ha dato segnali incoraggianti anche quando schierato al centro di una difesa a 4, seppur la sua comfort zone resti il ruolo di braccetto destro di una retroguardia a 3.

Chi invece ha pagato la crescita di Matino è stato Zan Zuzek, il cui minutaggio è stato addirittura inferiore rispetto alla stagione d’esordio. Dei giocatori di proprietà del Bari, Zuzek potrebbe essere uno dei pochi a lasciare per cercare una squadra che gli conceda più spazio.

Vicari
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Il rendimento dei terzini del Bari

Il miglior terzino stagionale è stato Giacomo Ricci, che ha suggellato una stagione in crescita con il gol determinante per scompaginare gli equilibri del doppio scontro con la Ternana. In una squadra che demandava molte responsabilità creative ed offensive alla fascia sinistra del campo – dove agivano Ricci e spesso Sibilli -, il terzino ex Parma ha dato prova delle sue importanti doti atletiche evidenziando miglioramenti anche nella gestione del pallone. Un Bari ambizioso e proiettato verso l’alto potrà e dovrà puntare anche su di lui.

Abdoul Guiebre, arrivato a gennaio per sostituire Frabotta ed alternarsi a Ricci, non è stato mai chiamato in causa. La sua esperienza a Bari si può considerare conclusa.

Dopo una stagione d’esordio sorprendente, ci si aspettava la consacrazione di Mehdi Dorval, ma così non è stato. Il terzino algerino, seppur impiegato con continuità, è stato ondivago, spesso svagato e quasi mai incisivo nell’ultimo terzo di campo. Come Ricci anche lui dispone di doti atletiche e organiche sopra la media, alle quali però fatica ad abbinare precisione e lucidità nel rifinire le azioni. La novità interessante è che ha dato buoni segnali quando impiegato a sinistra, quindi a piede invertito, segno di una duttilità che potrebbe essere esplorata in futuro.

In fase difensiva ha confermato le impressioni date nella precedente stagione: nei duelli individuali riesce a reggere l’urto contro la maggior parte degli avversari, mentre nel lavoro di reparto incappa spesso in errori più o meno gravi. Nonostante una stagione complessivamente mediocre resta uno dei pochi asset dal potenziale intrigante di cui il Bari dispone, quindi liberarsene non sarebbe una mossa particolarmente lungimirante.

Nei continui cambi di modulo si è guadagnato un discreto minutaggio anche Raffaele Pucino, nonostante ad inizio anno si pensava dovesse accontentarsi delle briciole lasciate da Dorval. Impiegato come terzino di una difesa a 4 Pucino ha faticato tanto, denunciando un calo atletico piuttosto vistoso. Si è però ben adattato al ruolo di braccetto di una difesa a 3, facilitando anche l’uscita palla del Bari grazie alle sue buone doti tecniche. Nonostante la sua presenza sua legata a doppio filo al destino di Ciro Polito, suo grande estimatore, in un reparto completo e con gerarchie definitive potrebbe reinventarsi come jolly buono per tutte le stagioni.

Dorval difesa
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By Giovanni Fasano

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