Iachini: “Non cerco alibi, insistiamo sulla mentalità. La condizione fisica? Quando compri a gennaio è così. Sul Catanzaro…”

La conferenza di Iachini pre Catanzaro-Bari

Domani si torna in campo per il ventisettesimo turno di Serie B, con i biancorossi che saranno di scena al Ceravolo di Catanzaro, reduce da un’ottima vittoria in trasferta sul campo del Cittadella per 1-2 e alla ricerca di un ulteriore vittoria per consolidare la propria posizione playoff. A presentare la partita contro i calabresi dalla sala stampa del San Nicola mister Beppe Iachini. Di seguito le sue parole riportate da Passione Bari. 

La conferenza di Iachini

VALUTAZIONI SU CHI SCHIERARE A CATANZARO – “Le faccio in queste ore capendo chi sta meglio e chi no. Quando si gioca a distanza così ravvicinata le valutazioni si fanno il giorno della rifinitura, solo allora si capisce chi sta meglio e chi no”.

LA DELUSIONE DI BOLZANO – “La squadra deve diventare figlia del proprio allenatore. A Bolzano mi aspettavo di più. Ci vogliono settimane di lavoro per migliorare la condizione di alcuni singoli, speriamo arrivi il prima possibile. Io sono qui, faccio il mio lavoro e devo fare tutto per lavorare sulle cose che non facciamo bene. Su quelle sto battendo. Dobbiamo insistere sul piano della personalità e della volontà di andarci a prendere le partite. L’unico riscontro che ho è l’analisi degli impegni ufficiali. A fine primo tempo i tifosi avevano ragione ad essere arrabbiati, ora siamo come il bambino che ha messo la mano sul fuoco e sa che non deve rifarlo”.

LA REAZIONE – “Voglio insistere sulle mentalità e sui particolari. In un momento di lavoro e conoscenza insieme queste onde ci possono stare. Io posso solo spingere i ragazzi a rifare quanto hanno fatto nelle precedenti partite. Si fa come i bambini a scuola: io prendevo tanti zero e tre perché all’inizio andavo più veloce e facevo i buchi sui quaderni. Magari alla squadra succede lo stesso e su questo dobbiamo lavorare. Nel primo tempo siamo stati solo passivi e questo non è il calcio che mi piace”.

GLI ARRIVI DI GENNAIO – “Purtroppo l’incognita fisica fa parte del discorso quando compri a gennaio. Uno si informa, il direttore lo ha fatto ma tutti ti dicono che stanno bene. Poi c’è la prova del campo. Abbiamo solo un’arma. Il lavoro mio è cercare individualmente di lavorare giorno per giorno su ogni giocatore. Solo così cresce il reparto e cresce la squadra nel gioco”.

IL CATANZARO – “Lavorano insieme da due anni e mezzo, se si trovano lì è perché hanno grandi conoscenze e hanno costruito la squadra in sei sessioni di mercato. Se sono lì in classifica bisogna riconoscerne i meriti, hanno un lavoro che viene da lontano ed è fatto con continuità. Questo sta portando frutti evidenti. Domani dovremo fare una grandissima partita, martellando su cosa abbiamo sbagliato a Bolzano. Giocheremo in uno stadio caldo e in una squadra che merita di essere dove si trova”.

PUSCAS – “Quando rivedremo il miglior Puscas? La bacchetta magica non ce l’ha nessuno. Probabilmente se è arrivato in queste condizioni a Genova ha fatto poco. Possiamo solo aggiungere benzina nel suo motore e fare il massimo per riportarlo alla miglior condizione possibile”.

DIAW – “Sta ancora lavorando in maniera differenziata, servirà qualche settimana di tempo. Credo che per rivederlo in campo andremo dopo la sosta del campionato”.

POCHI GOL IN TRASFERTA – “Contro Lecco e FeralpiSalò siamo stati pericolosi. A Bolzano abbiamo fatto bene nella fase difensiva mentre abbiamo visto che nella fase offensiva, a partire dall’uscita palla al piede, non abbiamo ancora recepito a fondo e proposto quello che abbiamo provato e preparato. La cosa che mi ha rammaricato maggiormente, al di là dell’allenamento, è il fatto che non possiamo fare solo un calcio di transizione. Serve un maggiore lavoro di fraseggio e possesso palla con coraggio e personalità. Non cerco alibi, Bolzano ci ha fatto capire che c’è stata una discesa e da quello dobbiamo riprendere un percorso che avevamo già avviato”

By Domenico Farella

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