Pochi giorni fa Roberto Floriano ha conseguito l’abilitazione a direttore sportivo, professione che già esercita a Caravaggio in Serie D. L’ex attaccante di Bari e Palermo è intervenuto ieri sera nel PianetaBari Talk su Twitch (clicca qui per iscriverti al nostro canale Twitch). Insieme a Floriano abbiamo parlato del suo nuovo ruolo, oltre che della gara che aspetta i biancorossi con il Mantova, essendo il 38enne un doppio ex del match (clicca qui per iscriverti al nostro canale YouTube).
L’intervista a Roberto Floriano
Come giudichi il calciomercato del Bari?
«Sicuramente positivo, già a partire da Longo che ritengo sia un tecnico molto valido. Gioca un calcio moderno, mi piace anche come comunica. Magalini e Di Cesare hanno dovuto cambiare diversi uomini, perché giustamente quando ti salvi ai playout vuol dire che qualcosina probabilmente non ha funzionato. Non sono partiti bene, ma sono ottimista per il proseguo del campionato. Già a partire dalla gara col Mantova, dove spero i biancorossi possano fare bene».
Credi che questo possa essere un anno di transizione, così come detto da Magalini?
«Premetto che Bari è una grandissima piazza e al tifoso non piace questo termine, anzi vorrebbe sempre lottare per la Serie A e i posti più alti del campionato. Se il direttore ha usato questo termine, penso abbia in mente una base biennale. Creare qualcosa quest’anno in vista dell’anno prossimo. Io sono sempre dell’idea che se i risultati arrivano, gli obiettivi possono cambiare nel tempo. Anche vista la partenza a rilento, è giusto creare un percorso».
Qual è l’acquisto migliore del calciomercato del Bari?
«Penso Lasagna. Deve ritrovarsi, ma se stiamo parlando di un attaccante che per anni ha fatto la Serie A. In Serie B se fa bene può rivelarsi un acquisto davvero importante, anche per personalità e caratteristiche. Ma ce ne sono tanti, anche Sgarbi dall’Avellino mi piace molto»

Che gara ti aspetti sabato?
«Il Mantova l’ho vista diverse volte l’anno scorso. È una squadra che ha mantenuto l’ossatura dello scorso campionato, hanno un gioco molto propositivo e giocano molto bene. Hanno stravinto e strameritato l’anno scorso, inserendo giocatori adatti alle esigenze del mister. Infatti sono partiti bene in campionato. Hanno tantissimo entusiasmo, vivono un momento opposto rispetto al Bari. Penso che in questo momento hanno più sicurezza dei propri mezzi rispetto agli uomini di Longo. Sarà difficile da affrontare, ma il Bari in casa deve provare a vincerla».
Può iniziare adesso il vero campionato del Bari?
«Sì. C’è stata la sosta, probabilmente Longo avrà lavorato su alcuni problemi emersi nelle prime 4 giornate. A volte subentrano delle dinamiche strane. Penso a Palermo, dove dopo ogni sosta facevamo fatica. Invece, talvolta riposarsi può essere un vantaggio. Spero per il Bari che queste due settimane siano servite a rafforzare il gruppo e ricreare entusiasmo per fare un’ottima partita contro il Mantova».
C’è rammarico per come è finita a Bari?
«Sinceramente sì. Quell’anno arrivò Vivarini, un ottimo allenatore, che giocava con un modulo in cui probabilmente non mi vedeva. Il calcio è fatto di scelte, io mi ero legato molto alla città e purtroppo sono dovuto andare via. Arrivavo a Bari con una carica importante, per poter riportare il Bari in B. Per fortuna sono tornati in cadetteria, seppur la B sia stretta a questa piazza».
Com’è fare il direttore sportivo in Serie D?
«Il calciomercato è diverso. Un direttore di B se vuole fare una scommessa prende giocatori in C o in D, ma qui il mercato è molto più ampio. Nove gironi di Serie D, Eccellenza, C, senza video dettagliati. Serve fare tante chiamate, vedere più video possibili e cercare di variare molto. Tante valutazioni, in base al budget che hai e le idee del mister. Io ho smesso e subito iniziato. Quest’anno il ritiro è passato bene, abbiamo entusiasmo. La prima gara di Coppa l’abbiamo persa, ma in campionato abbiamo vinto. Bisogna stare dietro i ragazzi, sperando che mantengono questa voglia di migliorarsi. Occorre tenere sempre tutti sul pezzo, soprattutto se si ha una squadra giovane come la nostra».
Floriano e Di Cesare già da compagni di squadra pensavano a un futuro da ds?
«Sia io che Valerio avevamo nella nostra testa il voler far questo mestiere. Lui ha fatto il corso l’anno scorso, io quest’anno. Ma abbiamo da sempre le idee chiare, già parlando tra di noi. Ci interessavano spesso i giocatori, ne parlavamo incuriositi».
Floriano ha un modello come ds?
«Prendo spunto da diversi direttori che ho avuto, poi penso che bisogna essere sempre se stessi. Io sorrido parecchio con la squadra, poi quando c’è da arrabbiarsi lo si fa senza problemi».
Un pronostico per Bari-Mantova?
«Sono legato ad entrambe. Spero vinca il migliore. Poi il Bari ha bisogno di punti e sapete tutti quanto sia legato alla città e a Di Cesare. Una vittoria darebbe tanta serenità , perché in questo sport purtroppo contano i risultati».