Difficile salvare qualcuno dalla disfatta di ieri col Cosenza, ma senza ombra di dubbio Favilli è spiccato in positivo, ancora una volta. L’attaccante toscano, infatti, subentrato ad inizio ripresa al posto di un evanescente Lasagna, ha messo in campo il solito furore agonistico, che ha portato prima il Bari ad un centimetro dal pari con una traversa scheggiata su assist di Dorval, e poi al rigore procurato e poi revocato dal VAR per una questione di centimetri.

Il momento di Favilli
Fa specie allora notare come Favilli non giochi una partita da titolare da ben 3 mesi, quando il Bari cadde ancora una volta in trasferta in casa della Juve Stabia. Da allora, tanti spezzoni di gara, i soliti acciacchi fisici e innumerevoli gare passate a guardare dalla panchina i suoi compagni. Perché allora Longo non lo utilizza più dal primo minuto?
Il tecnico, più volte interrogato sul tema sia in conferenza che a microfoni spenti, ha sempre ribadito la linea di una condizione fisica precaria, che ne pregiudica la titolarità. Favilli è spesso stato utilizzato dalla panchina perché il suo motore non ha più di un tempo. Allo stesso tempo, quando subentrato l’attaccante ha sempre fatto bene, come ad esempio a Catanzaro dove trovò il 3-3 definitivo nei minuti di recupero.
Sarebbe pertanto legittimo pensare a una maglia da titolare domenica col suo Pisa, essendo nativo della città della Torre Pendente, peccato che il giallo per proteste rimediato nel finire di gara a Cosenza ha fatto scattare la squalifica. Un vero peccato, con il Bari che si giocherà una grande fetta del traguardo playoff senza probabilmente il suo miglior attaccante.
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