La difesa ballerina e le palle inattive, i progressi di Sgarbi, la prova di Manzari: cosa ci ha detto Frosinone-Bari

L'analisi di Frosinone-Bari

C’era tanta curiosità sull’amichevole tra Frosinone e Bari, due squadre di pari categorie e reduci da una rivoluzione tecnica. Da una parte l’arrivo di Vivarini, dall’altro quello di Moreno Longo. Nella fiera del gol di Fiuggi bisogna sicuramente annotare i continui progressi dei biancorosssi, che al netto del risultato hanno dimostrato ancora una volta di aver intrapreso la strada giusta.

Tante le emozioni, ma tanti gli errori marchiani delle difese, da una parte e dall’altra, che hanno concesso ghiotte opportunità agli attaccanti, lesti a gonfiare la rete. Primattore assoluto Kevin Lasagna, protagonista del nostro FOCUS di giornata (clicca qui per leggerlo). Sono diversi però gli aspetti positivi e negativi che sono emersi, che proveremo ad analizzare in queste righe.

Lasagna Bari
Copyright: SSC Bari

Cosa ci ha detto Frosinone-Bari

La difesa ballerina e le palle inattive

A balzare all’occhio, al netto della doppietta di un già ben integrato Lasagna, le difficoltà nella fase di prima costruzione. Più che collettivamente, sono emersi errori nelle esecuzioni tecniche. Lulic, Obaretin, Vicari hanno palesato difficoltà non irrilevanti, che poi all’atto pratico sono costati ben due gol. Errori che poi Longo ha giustificato come «dettati dalla stanchezza» oppure da imputare «all’adattamento della lettura delle situazioni nuove».

Un discorso che non fa una grinza, ma che si sposa anche con un mercato che deve assolutamente venire incontro al proprio allenatore, alla ricerca di innesti difensivi. Che Vicari non abbia nella costruzione dell’azione il proprio pezzo forte è noto, tant’è che l’area tecnica lo vede solo centrale della difesa a tre, per cui occorre al più presto reperire un centrale mancino (Veroli indiziato numero uno) e un altro di piede destro da posizionare nel centro-destra. Solo in tal modo si potrà proseguire la strada che porta al gioco che cerca Longo, con un portiere che si sappia anche dimesticare palla al piede.

Da sottolineare, però, come due delle quattro reti siano arrivate con altrettanto precisi colpi di testa su azione d’angolo. Le palle inattive, tallone d’Achille da almeno tre anni di questa squadra, devono tornare a diventare un’arma in più da giocarsi nei novanta minuti.

Longo
Copyright: PianetaBari

Le prove dei singoli

Longo ha anche colpito per essere riuscito in poco tempo a lavorare su due sistemi di gioco. Contro il Frosinone abbiamo visto per larghi tratti una difesa a quattro in cui Favasuli occupava una porzione di campo più bassa del solito. Una scelta dettata dalle caratteristiche dell’avversario, il che permetteva a Sgarbi di partire molto più largo e con la licenza di tagliare a piacimento il campo. L’ex Avellino ancora una volta è spiccato tra i migliori in campo.

Bene anche Akpa Chukwu, subentrato a Lasagna e con richieste dalla Serie C, oltre che Lulic, che al netto dell’errore sul primo gol ha dispensato palloni innescando l’azione del primo gol di Lasagna con un recupero in pressione alta. L’intesa tra Lasagna e Sibilli sembra già esserci, così come Manzari pare un jolly molto importante negli schemi di Longo. Il suo gol, molto bello e allo stesso tempo complicato, denota un tasso tecnico da sfruttare.

In definitiva, Longo può sicuramente sorridere. Nonostante alcune lacune d’organico, si intravede già un’idea di gioco, oltre che trame interessanti portate avanti fin dal primo giorno di ritiro. L’atteggiamento, contro un avversario di pari categoria e appena retrocesso dalla A, sta premiando un gruppo che finora non ha lesinato impegno e dedizione.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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