Dopo il bagno di realtà del 25 aprile, per il Bari è già tempo di tornare in campo, questa volta lontano dal San Nicola: ad attendere la squadra di Longo c’è il Cosenza ormai prossimo alla retrocessione, aggrappato ad una speranza sempre più flebile.
Il Bari è invece a caccia dei tre punti per rilanciare una volata playoff che, al netto di stravolgimenti, metterà in palio solo l’ultima piazza disponibile. Catanzaro e Palermo hanno un margine di quattro punti sul terzetto composto da Bari, Cesena e Modena, e nessuna delle tre sembra avere la continuità e la condizione per poter ricucire questo strappo.
Il match del San Vito Marulla sarà dunque molto delicato da ambo le parti, e si preannuncia estremamente tirato. Cerchiamo quindi di capire cosa dovrà aspettarsi il Bari, quali sono i punti forti e i punti deboli del Cosenza e quali le individualità da attenzionare.
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Le caratteristiche del Cosenza
Il punto fermo della stagione del Cosenza è stato la difesa a 3, sia con Alvini in panchina che nel breve interregno con Tortelli e Belmonte alla guida della squadra. Lungo tutto il campionato però, il Cosenza non ha mai trovato un’identità difensiva definita, restando a metà tra la volontà di essere intenso e aggressivo e l’incapacità di farlo mantenendo il giusto equilibrio. I 50 gol subiti sono la diretta conseguenza di ciò. Alcuni singoli hanno reso sotto le aspettative, ma più di ogni altra cosa questa squadra non è riuscita a trovare un’efficacia nella propria proposta.
Discorso simile, e per certi versi ancor più marcato, per la fase offensiva, sprovvista di elementi in grado di animarla. Ad inizio anno era stato Fumagalli il trascinatore della squadra, ma con il passare delle settimane il suo impatto si è affievolito, tanto da perdere anche la titolarità . Da gennaio il totem offensivo del Cosenza è diventato l’ex Juve Stabia Gabriele Artistico, un centravanti vecchio stile, molto abile in area di rigore e funzionale anche nella risalita del pallone.
La palla lunga su Artistico è una delle soluzioni che il Cosenza esplora maggiormente, soprattutto dal momento in cui Alvini ha scelto di non servirsi di un play puro ma di favorire una mediana più muscolare con elementi come Gargiulo o il suo pretoriano Kouan. A supporto del 9 agiscono i vari Florenzi, Rizzo Pinna o Mazzocchi, ma nessuno di loro ha un impatto nell’ultimo terzo significativo.
Mazzocchi è una seconda punta classica, mentre Rizzo Pinna e Florenzi sono centrocampisti brevilinei ancora troppo fumosi. Sicuramente tra le mura amiche il Cosenza riesce ad esprimersi meglio, ma resta una squadra povera tecnicamente ed emotivamente quasi rassegnata. Il Bari, pertanto, dovrà approfittarne per restare agganciato al treno playoff e sperare in qualche risultato positivo dagli altri campi.
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