Davide Colangiuli è uno dei calciatori più talentosi prodotti dal settore giovanile del Bari. Il trequartista classe 2005 di Bari ha giocato l’ultimo biennio in Primavera e negli ultimi mesi dello scorso anno ha anche esordito in prima squadra nel pari di Modena. Colangiuli, insieme a Lops, da luglio gioca proficuamente in prestito nel Sorrento, nel Girone C di Serie C. Colangiuli è intervenuto ai nostri microfoni ieri sera durante la trasmissione di PianetaBari su Twitch e YouTube condotta da Claudio Mele e Giovanni Fasano (clicca qui per iscriverti al nostro canale Twitch), (clicca qui per iscriverti al nostro canale YouTube).

L’intervista a Colangiuli
Come sta andando a Sorrento?
«Benissimo, sembra di stare a casa. Il gruppo e lo staff sono fantastici. Sto giocando con continuità in C, ho fatto tre gare da titolare e poi sono sempre stato il primo cambio. Non mi aspettavo questo minutaggio così alto. Credo di star facendo bene se il mister mi vede, mi manca solo il gol».
Quali differenze con la Primavera?
«Fortunatamente ho assaggiato l’ambiente della prima squadra lo scorso anno. C’è una grande differenza all’approccio all’allenamento e alla cura del dettaglio. Anche in allenamento ogni aspetto fa la differenza, qui ci si gioca la vita. Fisicamente vedo molta più grinta e forza nei contrasti rispetto alle giovanili».

Ti aspettavi lo scorso anno di arrivare in prima squadra?
«Sono sbocciato tardi. Ho fatto gli ultimi mesi di Primavera 3 e ringrazio l’ex direttore Lanzillotta che poi mi ha confermato. Non pensavo di poter fare la differenza in quel modo l’anno scorso in Primavera 2, però giorno dopo giorno prendevo fiducia nei miei mezzi e come si è visto alla fine ho fatto bene. Poi ho avuto la fortuna di aggregarmi alla prima squadra, esperienza dove ho imparato tantissimo anche se sono stato solo pochi mesi. Iachini credeva in me e dopo due settimane che mi allenavo con loro mi ha messo in campo».
È vero che avevi lasciato il calcio?
«Dopo il fallimento mi sono perso un po’. Mi ero un po’ abbattuto, poi mister Andrisani mi ha ripreso nella sua scuola calcio facendomi tornare il sorriso. Poi sono tornato nel Bari».
Raccontaci l’esordio a Modena.
«Non mi aspettavo minimante di entrare. Iachini mi disse di riscaldarmi e lì salì l’ansia. Prima di subentrare per Puscas Iachini mi disse di pensare come se stessi giocando in Primavera, cosa che mi tranquillizzò. Ho immaginato proprio di stare in Primavera, mi sono portato quella frase dietro per tutto il secondo tempo. La squadra mi ha aiutato, stavo anche segnando. Con la suola sono rientrato, ce la stavo facendo purtroppo ero troppo indietro col corpo e ho tirato fuori».
«Sto giocando mezzala e trequartista a Sorrento, seppur preferisco la trequarti. A me piace prendere palla tra le linee, mi muovo molto. Devo lavorare sulla fase di non possesso. L’anno scorso iniziai in Primavera come trequartista, poi giocai esterno d’attacco. Infatti, a Sorrento sono arrivato come esterno. Poi il mister mi ha detto che mi vedeva bene mezzala. Anche da esterno, a me piace più entrare nel campo a piede invertito».
«Peppe vede l’azione molto prima. L’assist di tacco a Lasagna ne è l’esempio, io sapevo che l’avrebbe fatto guardando la dinamica dell’azione. È un calciatore fortissimo. Tutti i ragazzi della prima squadra li guardavo molto nel dettaglio, quello che facevano prima e dopo l’allenamento. Mi piaceva molto Benali, sapeva sempre il tempo giusto dell’azione. Lo stesso vale per Maiello».
«Ci troviamo bene in campo e anche fuori. Abbiamo lo stesso carattere, viviamo insieme. È diventato un fratello».

«Noi non sapevamo nulla. Io ero a Napoli ad allenarmi col preparatore di Cheddira, non seguivo queste dinamiche. Sapevo che il mio obiettivo quest’anno non era rimanere al Bari, ma andare in giro, confrontarmi e giocare le mie carte in una nuova esperienza formativa».
«Si capiva che sarebbe stato un anno totalmente diverso. Quest’anno tutti avevano voglia di riscattarsi, è questa la cosa importante che fa la differenza. Si vede che si sta creando un grande gruppo, la squadra sta migliorando partita dopo partita. Longo lo seguivo molto, anche se ci ho parlato poco. Ha le idee chiare, sa cosa vuole e cosa serve alla squadra».
«Nasti, Bellomo e anche Maita, che mi dava tanti consigli. Ora che gioco mezzala lo guardo tanto, perché è perfetto. Abbina quantità e qualità ».
«Spero in Serie B. Già non mi aspettavo di esordire l’anno scorso col Bari né giocare così tanto col Sorrento. Sono consapevole delle mie forze, ma mi piace vivere giorno dopo giorno. Non mi piace pensare al futuro, ma perché io sono fatto così».