Il Bari ha completato la batteria dei centrocampisti negli ultimi 2 giorni di mercato, con gli arrivi di Lella e Coli Saco. Le prime uscite stagionali avevano dimostrato come al Bari servisse un ulteriore elemento per completare il centrocampo. La mediana Maiello-Benali, per quanto suggestiva e ambiziosa nella sua composizione, non era sostenibile in fase di non possesso e diventava un bersaglio facile per le strategie degli allenatori avversari. La gara contro la Juve Stabia e gli accorgimenti apportati da Pagliuca sono lì a dimostrarlo.
Il resto del reparto era completato da Maita e Lulic, profili con caratteristiche spendibili in un centrocampo a 2 ma con limiti, dettati da motivi di varia natura, troppo evidenti per reputarli sufficienti. Si è quindi deciso di intervenire sul mercato, anche perché Longo aveva manifestato a più riprese la volontà di lavorare con un centrocampista con caratteristiche diverse da quelle presenti in rosa. La scelta è ricaduta su Nunzio Lella, centrocampista classe 2000 originario di Santeramo con alle spalle due promozioni consecutive con il Cagliari prima e con il Venezia l’anno dopo.
Le caratteristiche di Nunzio Lella
Lella, dopo un corposo apprendistato in C nell’Olbia, ha esordito in Serie B con la maglia del Cagliari stanziandosi subito ai piani alti. Le sue caratteristiche si sposano alla perfezione con le richieste di quasi tutti gli allenatori: dinamismo, fisicità, passo e applicazione. Assolvendo tutti i compiti che gli venivano assegnati da Ranieri a Cagliari e da Vanoli a Venezia si è ritagliato uno spazio da comprimario in entrambe le squadre, disputando da titolare le gare decisive per le rispettive promozioni.
Nel Bari troverà un contesto decisamente diverso. Il suo non è un arrivo di contorno, non andrà ad irrobustire un reparto già definito, ma potrebbe presto trasformarsi in uno degli elementi chiave nello scacchiere di Longo. La presenza di Lella consentirà all’ex tecnico del Como di proporre una linea mediana più equilibrata, soprattutto nella fase di recupero palla. Lella è abile sia nel difendere posizionalmente che nell’aggredire in avanti, ed ha il passo per aiutare la difesa nelle transizioni negative. Un insieme di caratteristiche che potrebbero influire significativamente sulla fase di non possesso del Bari.
Ciò in cui non ha mai mostrato particolari qualità è la finalizzazione. Lella arriva spesso a concludere l’azione ma, come dimostrato a Genova, non ha né doti balistiche spiccate né tantomeno quel fiuto del gol che, ad esempio, sembra avere Coli Saco, l’ altro centrocampista acquistato dal Bari.
Per evitare di oberarlo di responsabilità offensive, il Bari dovrà creare una struttura che renda Lella più un’ esca per le difese che l’elemento da cui aspettarsi un importante fatturato realizzativo. La sua fisicità, se portata nei pressi dell’area di rigore, potrebbe calamitare le attenzioni delle difese avversarie tanto da generare spazi attaccabili da trequartisti ed attaccanti.
Nunzio Lella è sicuramente un buon innesto, seppur non abbia il peso e l’esperienza di Bellemo – prima richiesta di Moreno Longo per il centrocampo. Il suo utilizzo dovrà però essere funzionale a quelle che sono caratteristiche specifiche e non universali.
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