In Serie B sono veri e propri giorni di caos. Ieri, nel primo pomeriggio, è ufficialmente arrivato il deferimento per il Brescia. In attese dei vari ricorsi, prima udienza al TFN fissata per il 29 maggio, il presidente lombardo Massimo Cellino, questa mattina, ha rilasciato una nuova intervista al Giornale di Brescia. L’ex patron del Cagliari ha ulteriormente spiegato la situazione che sta condannando il Brescia alla Serie C ed ha fortemente attaccato la Sampdoria. Di seguito le sue parole ripotate da pianetaserieb.com.

Le parole di Cellino
Cellino attacca la Samp: «Io non sono così ricco e poi non posso pensare che non venga fatta una deroga al 6 giugno per tutte le squadre coinvolte in questo casino che ha fatto la Federazione. Non sappiamo se bisogna iscriversi in B o in C e che banca ci dà fiducia per le fidejussioni. La Figc si è inventata di notte questo piano per salvare la Sampdoria. Di una cosa sono certo: io a Brescia non torno più. Non ci metto più piede nemmeno per un caffè. Sono un ex. Il passo adesso però non lo devo fare io, ma chi vuole comprare».
Il presidente continua: «Nel caso non si chiudesse prima, metterei io i soldi per l’iscrizione? Certo, se il commercialista Gamba o Alfieri ci restituiscono i soldi già pagati. In più ci sono le sanzioni. E già al Fisco abbiamo pagato 11.8 milioni del vecchio debito della Brescia service di Corioni. Era stato tutto organizzato dall’ex dg Micheli e mi è stato detto che si poteva fare. Io alle 14.30 del 17 febbraio ho solo concluso il lavoro di altri. E aggiungo che per legge la scadenza dei contributi è un mese dopo quella degli stipendi, ma Covisoc ha voluto copia dell’accordo tra noi e Alfieri, copia del pagamento fatto da noi ad Alfieri e quindi ho pagato tutto il giorno stesso. E ora tardivamente mi dici che non va bene? È assurdo. In 35 anni di calcio non ho mai saltato una scadenza e anche stavolta ho pagato tutto, ma sono stato truffato».
Infine, Cellino parla di Alfieri: “Ripeto che l’iniziativa non è stata mia. Mi hanno detto e gli atti lo dimostrano che comunque era certificato da Banca d’Italia. Ma pensiamo all’udienza del 29 e comunque se mai dovessero togliere punti al Brescia lo devono fare per la prossima stagione e non in questa. Le contestazioni nei nostri confronti sono state scritte di notte a campionato finito. E ora c’è anche una sentenza del Tas (il tribunale arbitrale dello sport, ndr) dalla nostra parte: quella che ha restituito tre punti al Bellinzona che era stato penalizzato per non aver pagato i contributi sociali ad ottobre».