Ciccio Caputo, attualmente svincolato dopo la risoluzione del suo contratto con l’Empoli, è stato intervistato da calciomercato.com. L’attaccante di Altamura, tra i migliori marcatori della storia del Bari, ha ricordato proprio gli anni in Puglia, tra aneddoti e storie davvero curiose. Clicca qui per leggere le parole di Caputo su un suo possibile ritorno a Bari.

Le parole di Caputo
Ciccio Caputo ricorda la prima volta al San Nicola con lo zio: «Era un Bari-Cremonese un’emozione bellissima, non la scorderò mai. Quando sono diventato calciatore ho dovuto abbandonare questa passione. Però una settimana, quando giocavo proprio nel Bari, ero squalificato. Così un mio carissimo amico mi ha invitato ad andare in curva: tornare lì dopo anni, da calciatore della squadra per la quale ho sempre tifato, mi ha fatto venire i brividi».
L’aneddoto sul suo ex tecnico a Bari Conte: «Lui è stato uno dei primi a credere in me, un maestro di calcio che mi ha lasciato tanto. Quell’anno il Bari era stato costruito per vincere il campionato, in rosa c’erano attaccanti forti ma lui mi ha sempre tenuto in considerazione nonostante venissi dalla C2. Lui mi ha voluto anche quando era a Siena in Serie B, per sostituire Immobile che andò a Grosseto; e anche quella volta conquistammo la promozione».
Caputo ha, infine, ricordato i suoi inizi: «Il mio è stato un percorso inimmaginabile. Ho dato i miei primi calci nella parrocchia del mio quartiere ad Altamura, poi sono andato in Seconda Categoria e dopo tanti anni di sacrifici sono arrivato a vestire la maglia azzurra. Mi sono mancate solo la Serie D e la C, perché all’epoca ho fatto solo la C2. A 15 anni e mezzo ero in Prima Categoria. Un’esperienza che mi è servita molto, i giovani d’oggi non hanno idea di quello che ho visto. Vi racconto questa: alcuni compagni arrivavano al campo ancora con le divise del lavoro perché avevano appena staccato. In quel periodo ho imparato cose che non dimenticherò mai».
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