Benali: “Rinnovo impensabile, una delle maggiori soddisfazioni della mia carriera. Questo ruolo una sfida, Iachini…”

La conferenza stampa di Ahmad Benali

Conferenza stampa questo pomeriggio per Ahmad Benali, reduce dal rinnovo di contratto con il Bari dopo mesi da assoluto protagonista a centrocampo al posto dell’infortunato Maiello. Il classe 1992 ha parlato in vista della gara di sabato pomeriggio contro il Sudtirol.

Benali
Copyright: SSC Bari

La conferenza stampa di Benali

Cosa prova Benali in questo momento?
«Fa piacere. L’obiettivo di tutti è quello di giocare e cercare di dare una mano alla squadra. A livello personale è un buon momento. Speravo di non andare via senza aver dimostrato il mio valore e adesso voglio continuare così».

È iniziata una nuova vita per Benali?
«In questo momento mi sto trovando benissimo da mediano, un ruolo che ho fatto poche volte in passato. La continuità e la fiducia hanno avuto sicuramente un ruolo chiave. Questo è poi un ruolo che mi sta piacendo molto. Nonostante i 32 anni voglio continuare a imparare, crescere e migliorare. L’ho vista come una sfida da vincere».

Un Benali così è un giocatore da Serie A?
«Non penso. È un ruolo che interpreto da poco, io cerco solo di dare una mano alla squadra. Il sogno nel cassetto poi c’è, è chiaro che ogni calciatore vuole arrivare più in alto possibile».

Benali si sente più arabo o inglese?
«Sono nato e ho vissuto in Inghilterra, ma sono cresciuto con la cultura araba da mio padre. Sono musulmano, infatti mi sento più libico che inglese. Rappresentare la Nazionale libica è stato l’onore più grande della mia carriera».

Come ha vissuto questo periodo a scadenza?
«Ho sempre detto che volevo guadagnare sul campo il rinnovo. Ho cercato di sfruttare le occasioni. È sicuramente una delle più grandi soddisfazione della carriera. Per come erano messe le cose era molto improbabile che rinnovassi, anzi forse sarei dovuto andare via per trovare più spazio. Sono molto contento e ci tengo a ringraziare tutti. Polito si è comportato bene con me, allo stesso modo il presidente. E poi i compagni che mi hanno aspettato».

Qual è stato l’impatto di Iachini?
«Avevo 22 anni quando l’ho conosciuto a Palermo in ritiro, poi andai a Pescara. Mi dispiacque molto non aver la possibilità di lavorarci, perché è un allenatore esperto che fa crescere i giocatori. Personalmente mi dà una grande mano, mi sta aiutando soprattutto in fase difensiva. Con lui posso solo che migliorare».

Qual è stata la chiave che ha usato Iachini?
«Sa cosa vuole e sa trasmettere quello che vuole. Sono stati giorni pesanti con allenamenti doppi e video. In pochi giorni ha trasmetto il suo pensiero. Noi dobbiamo solo ascoltarlo e mettere in pratica. Nelle ultime partite si è visto, penso che siamo sulla strada giusta».

Ci può essere una coesistenza con Maiello?
«I giocatori forti possono sempre resistere. Sarà l’allenatore a fare le sue valutazioni, ma non ci sono problemi. In questo momento più siamo meglio è. Il suo infortunio è stato un peccato. È chiaro che da lì c’è stata l’occasione di giocare, ma prima giocava Acampora».

Questa squadra dove può arrivare?
«L’obiettivo è quello di fare più punti possibili. L’importante è che vince il Bari. Iachini vuole guardare in alto, vuole che siamo sul pezzo e che affrontiamo ogni partita come dice lui. In B è un attimo che ti puniscono. Perdi due partite e scendi, ne vinci e risali in classifica. Serve equilibrio e cercare sicuramente di arrivare più in alto possibile. Nelle ultime dieci giornate in B ci si gioca tutto».

La partita col Sudtirol quanto sarà importante?
«Questa partita ci dirà se siamo pronti a fare un determinato percorso. È una prova tipo di carattere».

Cosa sta cambiando atleticamente?
«Forse nelle ultime partite in cui abbiamo perso sembrava che fossimo in affanno, ma è normale quando non arrivi bene sulle secondo palle. La realtà è che adesso siamo stati più compatti e corti e quindi è più facile arrivare sui palloni. Fisicamente comunque stiamo bene».

Dove collettivamente dobbiamo migliorare a centrocampo?
«La squadra sta crescendo. Dobbiamo migliorare in generale nella continuità, dobbiamo continuare a martellare».

Mediano o mezzala?
«Mi piace il mediano, non me l’aspettavo, in carriera avevo sempre coperto il buco, non mi faceva impazzire. Ora invece mi piace molto, dico la verità».
By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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