Bari-Sudtirol, l’analisi: il primo tempo da incubo, la reazione e la prestazione di Ricci

L'analisi di Bari-Sudtirol

Grazie ad un gol di Valerio Di Cesare a 20 minuti dalla fine, il Bari ritrova la vittoria contro il Sudtirol nel match valevole per la 16esima giornata di campionato. Nonostante l’espulsione di Cuomo dopo un quarto d’ora dall’inizio del match e il successivo gol del vantaggio di Sibilli, il Sudtirol era riuscito a riequilibrare il match con Vinetot, approfittando di un Bari appisolato. A risolvere il match e, con ogni probabilità, a salvare la panchina di Marino è stato ancora una volta il capitano, con un diagonale mancino tanto bello quanto importante.

Per analizzare tutto ciò che è avvenuto al San Nicola torna il Bari a Scacchi, la rubrica attraverso cui approfondiamo i temi più importanti della partita. Per Bari-Sudtirol ci siamo soffermati su tutte le difficoltà avute nei primi 45 minuti dai biancorossi, sulle scelte di Marino dopo l’intervallo e sull’ottima prestazione di Giacomo Ricci.

Di Cesare Bari
Copyright: SSC Bari

Il primo tempo da incubo del Bari

Nella conferenza stampa precedente alla gara contro il Sudtirol, Pasquale Marino aveva dichiarato di aspettarsi un Bari diverso in quanto riteneva che la settimana di ritiro fosse servita a rivitalizzare la squadra. Nell’immediato post gara invece, stimolato dai giornalisti sul tema, il tecnico di Marsala ha ammesso che dopo la prima frazione tutti avrebbero meritato la sostituzione, compreso lui.

Marino Bari
Copyright: SSC Bari

Le cause dello sconfortante primo tempo del Bari sono molteplici e di varia natura, ma sono tutte figlie di una condizione mentale ed emotiva precaria, che traina verso il basso calciatori evidentemente non in grado di andare oltre le difficoltà. Prima che l’espulsione di Cuomo semplificasse, almeno sulla carta, la partita del Bari, le redini del gioco erano nelle mani del Sudtirol. Gli ospiti con il consueto 4-4-2 stretto e compatto soffocavano le trame centrali dei biancorossi, costringendo i difensori a saltare il centrocampo per provare ad appoggiarsi subito sugli attaccanti, che a loro volta faticavano a far progredire l’azione perché, per caratteristiche, non in grado di lavorare spalle alla porta.

L’espulsione ha consentito al Bari di alzare il baricentro e di gestire il pallone con maggiore tranquillità, ma sono subentrati gli ormai cronici problemi nella produzione di occasioni da gol. I problemi sono radicati sempre al centro del campo, dove soprattutto Acampora ha faticato nella gestione del pallone commettendo una sequela di errori banalissimi. I primi 45 minuti dell’ex Benevento, poi prontamente sostituito da Marino, sono stati lo specchio della stagione del Bari: lento, poco reattivo, scoraggiato e quasi disconnesso dalla realtà circostante, come buona parte della squadra dal 18 agosto ad oggi.

Il gol del pareggio del Sudtirol è stato la logica conseguenza di un’intera frazione di gioco vissuta nella più totale approssimazione, sia come idee che come esecuzioni delle giocate. Le uniche note liete erano rappresentate dalla verve di Achik, caotico ma volenteroso, dal moto perpetuo di Sibilli, anch’egli poco lucido ma sempre attivo in entrambe le fasi, e dalle incursioni di Giacomo Ricci, di cui parleremo approfonditamente dopo.

Achik
Copyright: SSC Bari

La reazione ispirata dai cambi

La ripresa si è aperta con una mossa in parte annunciata da Marino in conferenza stampa: Malcom Edjouma, più di due mesi dopo l’ultima volta, ha rimesso piede sul terreno di gioco del San Nicola. Assieme a lui, Mehdi Dorval ha rimpiazzato Pucino, un cambio che voleva essere una dichiarazione d’intenti piuttosto eloquente da parte del tecnico siciliano. Difatti, poco più di un minuto dopo il suo ingresso, Dorval ha subito impresso un cambio di ritmo alla squadra conducendo palla verso la trequarti e disordinando le due linee del Sudtirol.

Le posizioni di Dorval e Ricci, stabilmente nella metà campo avversaria, hanno consentito al Bari di chiudere nella propria trequarti il Sudtirol, una situazione fisiologica per una squadra in inferiorità numerica ma che nella prima frazione non si era mai vista. Anche Edjouma, seppur suscitando le solite perplessità legate alla sua attitudine, ha dato un buon apporto garantendo peso e centimetri negli ultimi metri di campo. Quando il pallone gravitava sull’esterno, il suo compito era quello di riempire l’area per colmare l’assenza di una prima punta di ruolo. Non è mai riuscito a concludere a rete, ma sono state molteplici le occasioni in cui con un più di fortuna la palla avrebbe potuto incrociare la sua corsa.

In un Bari costantemente proiettat0 in avanti, è venuto fuori anche Mattia Aramu, più coinvolto e volitivo rispetto alla prima frazione. È evidente come gli manchi ancora lo spunto e, conseguentemente, la fiducia dei giorni migliori, ma qualche timido segnale di crescita si è visto.

Nel complesso Marino non ha cambiato nulla da un punto di vista tattico, confermando il 4-3-3 scelto in partenza, ma a fare la differenza è stato l’atteggiamento dei calciatori e le caratteristiche dei subentrati, più adatte rispetto a quelle dei titolari per una gara del genere.

Edjouma
Copyright: SSC Bari

La prestazione di Giacomo Ricci

Come anticipato nel primo paragrafo, la prestazione di Giacomo Ricci è stata tra le più convincenti. Il laterale ex Parma ha confermato il suo ottimo stato di forma disimpegnandosi molto bene in fase di spinta, sia nella prima che nella seconda frazione. In una squadra con nessun pattern offensivo codificati e, in generale, con poche soluzioni corali per arrivare in porta, la sua capacità di condurre il pallone ad alta velocità e di arrivare sul fondo con continuità diventa una risorsa fondamentale.

Anche nel finale di gara, quando il Sudtirol ha provato a giocarsi le ultime cartucce per riacciuffare il pareggio, Ricci è stato tra i più brillanti nell’arginare questo tentativo. Oltre a reggere in tutti i duelli individuali, è stato reattivo nel catturare un paio di seconde palle fondamentali.

I suoi dati, forniti da Sofascore, non fanno che corroborare l’impressione avuta in diretta: dei 17 contrasti tentati ne ha vinti 12 e ha effettuato 42 passaggi (meno solo di Benali, che ha fatto finalmente un’ottima prova), una cifra apparentemente vuota di significato ma che certifica la sua centralità nello sviluppo della manovra. Oltre a tutto ciò, Ricci ha avuto la prontezza di conquistarsi il calcio di rigore dell’1-0 con un inserimento in area che, in caso di mancato contatto, lo avrebbe comunque portato al tiro da ottima posizione.

Ricci
Copyright: SSC Bari

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By Giovanni Fasano

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