Dopo qualche mese d’ambientamento, Brenno sta iniziando a conquistare Bari e tifosi. Il ragazzo arrivato dal Brasile, pian piano, sta prendendo sempre più confidenza con il nostro Paese e le ottime prestazioni delle ultime settimane ne sono un chiaro fattore. Aspettando la trasferta di Piacenza, Brenno si sta confermando un fattore per la squadra biancorossa.
Brenno e le difficoltà dei primi mesi
Arrivato a Bari nei primi giorni di agosto dopo una trattativa estenuante durata settimane e settimane, Brenno aveva il difficile compito di sostituire Elia Caprile. I primi due mesi sono stati molto difficili per il portiere brasiliano. Sbarcare in un altro continente e in una piazza come Bari, che difficilmente perdona, non è stato affatto facile per lui.
Come detto dallo stesso portiere, la lingua è un aspetto fondamentale, soprattutto per un portiere. Comunicare in maniera ottimale con i compagni di squadra, a maggior ragione in un ruolo delicato come il portiere, è fondamentale. “La lingua è troppo importante, prima per essere sicuro parlavo in portoghese. Adesso mi sento meglio e sento che gli altri possono capirmi.”
Brenno ha detto col sorriso stampato sulle labbra di voler dimenticare quell’inizio horror contro il Palermo. ” Vorrei dimenticare, invece, la prima palla col Palermo”. Una palla maledetta, non trattenuta che se fosse entrata avrebbe cambiato e forse incrinato il rapporto tra la tifoseria e il portiere brasiliano, anche se una seconda opportunità si dà a chiunque. Da lì in poi Brenno ha compiuto qualche parata interessante, senza infondere troppa sicurezza. L’impressione è che l’ex Gremio non desse mai la sensazione di essere impenetrabile, peccando più di qualche volta sulle uscite.
L’impegno casalingo con il Catanzaro fu l’esempio lampante di questa sua fragilità nelle uscite. Nell’azione del primo gol fu l’autore di un grave errore di posizionamento permettendo lo stacco di testa di Sounas, mentre per quanto riguarda il secondo gol dei calabresi, lesse male una palla bassa filtrante non certamente difficile da capire.
Un errore anche nella gara col Cittadella, la cui imprecisione permise a Pavan di siglare il pari all’88’. Anche col Pisa, forse, avrebbe potuto fare di più sul gol di Beruatto, come del resto ha ammesso l’altro giorno, definendo la gara con i toscani la sua peggiore di questo inizio di stagione.
L’ora del riscatto
Dopo le difficoltà dei primi mesi, Brenno sembra però aver definitivamente svoltato pagina. Ha messo la testa nel carrarmato commettendo solo qualche legittima sbavatura. Nella trasferta di Brescia il portiere brasiliano si è reso protagonista di un’ottima parata sul colpo di testa di Paghera, che sarebbe valso il 2-0 e probabilmente una sconfitta, ma anche rischiando di parare un rigore al quasi sempre impeccabile Moncini.
Con l’Ascoli, però, Brenno si è preso la scena, fornendo un’ottima prova tanto da essere votato dai nostri utenti secondo MVP della gara. Come detto in conferenza nei giorni scorsi, la sua miglior parata è stata quella su Di Tacchio nell’ultima gara giocata al San Nicola. Un colpo di reni importanti sul colpo di testa del centrocampista ascolano. Non di certo una parata sopraffina dal punto di vista estetico, ma un intervento efficiente e concreto. Quel tipo di parate che danno sicurezza ai compagni e ai tifosi stessi.
Nel fondamentale delle uscite non è mai sembrato troppo sicuro, ma nelle ultime gare, facendosi sentire, sta facendo notevoli passi avanti cercando di limare quegli errori che la maggior parte delle volte condizionano la reputazione di un portiere stesso. L’uscita, in fondo, determina lo stile di un portiere e ne è il marchio distintivo e Brenno ne è consapevole, come lui stesso ha dichiarato: “Sicuramente è un aspetto su cui devo migliorare con l’aiuto dei compagni”.
Brenno ha avuto dei momenti no e ciò è sotto gli occhi di tutti. Ciò che va apprezzata è la forza mentale di un ragazzo che non si è mai arreso davanti alle difficoltà, anche nei momenti più bui dove tutti sarebbero caduti. Soprattutto in una piazza come Bari. Dichiarata la sua ambizione di essere un portiere adatto al calcio europeo, Brenno sta cercando di non deludere chi ha fatto sacrifici e investimenti per portarlo nel vecchio continente sperando che per lui la Puglia possa essere simile al Brasile non solo dal punto di vista climatico ma anche dal punto di vista del rendimento calcistico.
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