Cosa aspettarsi da Juve Stabia-Bari

La preview di Juve Stabia-Bari

Dopo un esordio da incubo, Vincenzo Vivarini va a caccia dei primi punti nella sua seconda esperienza alla guida del Bari. Farlo non sarà semplice, anche perché la squadra biancorossa, come ammesso dallo stesso allenatore nella conferenza di presentazione della vigilia, ha una serie enorme di problemi e dovrà affrontare una trasferta particolarmente delicata contro la Juve Stabia di Ignazio Abate. Nonostante un budget non elevatissimo, infatti, il club stabiese — soprattutto grazie all’attento lavoro del direttore sportivo Matteo Lovisa — per il secondo anno consecutivo si ritrova a orbitare nelle posizioni immediatamente vicine alla zona play-off.

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Abate Juve Stabia
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Cosa aspettarsi da Juve Stabia-Bari

Il momento di forma

Decimo posto con quattro vittorie, sei pareggi e tre sconfitte: è questo il bottino di marcia delle Vespe, che — nonostante qualche passaggio a vuoto — possono essere considerate una delle sorprese del campionato. Nell’ultima giornata, al termine di una gara particolarmente combattuta e piena di errori (in particolar modo dei due portieri), i campani hanno fermato un lanciatissimo Monza, mentre due turni fa, a farne le spese, è stato il Palermo, travolto dagli uomini di Abate. È pur vero che nelle ultime uscite non sono mancate delle frenate, come nella sconfitta del Ferraris contro la Sampdoria, ma si tratta in ogni caso di una squadra particolarmente pericolosa. Come spauracchio, oltre al giovane Cacciamani, occhio all’ex Candellone, capocannoniere dei suoi con quattro gol.

Juve Stabia Candellone Serie B
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Come gioca la Juve Stabia

La Juve Stabia di Ignazio Abate è una squadra che mantiene un buon possesso palla (è la quinta del campionato per tempo di controllo), anche se l’obiettivo primario resta quello di cercare subito la verticalità, andando rapidamente alla ricerca della punta. A essere sfruttate sono soprattutto le fasce laterali, che insieme agli inserimenti dei centrocampisti permettono di portare tanti uomini in fase offensiva. In non possesso, le Vespe alternano una pressione più aggressiva quando gli avversari iniziano l’azione a un atteggiamento maggiormente prudente nella propria trequarti, con gli esterni che si abbassano per formare una linea a cinque.

By Raffaele Digirolamo

Dottorando in filosofia presso l'Università degli Studi di Bari. Curo la newsletter per Elezioni Usa 2024 e scrivo per PianetaBari

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