Una delle problematiche più annose del calcio mondiale è sicuramente quella della multiproprietà. In Italia, come la tifoseria biancorossa ben sa, la questione ha toccato con mano il Bari dal 2018. A partire dal 2028 la Filmauro, unica proprietà italiana a detenere 2 squadre, sarà chiamata a cedere uno dei 2 club di proprietà dei De Laurentiis. Anche in Europa, intanto, la multiproprietà ha il suo peso e l’ultimo caso più eclatante riguarda il Crystal Palace.

Il Crystal Palace e la multiproprietà
Il Crystal Palace, sabato scorso, ha battuto per 1-0 il Manchester City ottenendo ufficialmente il pass per i gironi di Europa League. A causa del regolamento Uefa però, la squadra di Glasner potrebbe non prendere parte alla competizione. Come riportato da rivistaundici.com, il principale azionista del Palace con il 45% delle quote è John Textor, lo stesso proprietario del Lione attraverso la Eagle Football Holdings.
Qualora il prossimo weekend il Reims dovesse battere il PSG (evento difficile ma non impossibile) in finale di Coppa di Francia, il Lione si qualificherebbe proprio alla prossima edizione dell’Europa League. Sempre secondo il regolamento, a farne le spese sarebbe il Palace a causa del peggior piazzamento in campionato.
La società inglese, tuttavia, sarebbe ancora ottimista poiché contesterebbe che la struttura societaria inglese permetta a Textor di prendere decisioni unilaterali e, paletto decisivo per evitare l’esclusione, dimostrerebbe che l’Eagle Football non sarebbe coinvolta in nessun aspetto operativo del club. Insomma, la multiproprietà potrebbe spezzare ancora una volta i sogni di milioni di tifosi.
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