L’ultima volta di Michele Mignani al San Nicola risale al 1º ottobre 2023, nella partita terminata 1-1 contro il Como. Pochi giorni dopo, infatti, il pareggio contro la Reggiana gli costò l’esonero. Sabato prossimo sarà invece il giorno del ritorno: il tecnico calcherà di nuovo il prato dell’Astronave di Renzo Piano, questa volta da avversario. Alla guida del suo Cesena sfiderà infatti il Bari di Moreno Longo in una gara delicata, che potrebbe rivelarsi decisiva per le ambizioni di entrambe le squadre.
Quella del San Nicola, dunque, non sarà una partita come le altre. Non è un’esagerazione dire che tornerà uno degli allenatori più amati nella storia recente del calcio barese. Non a caso negli ultimi giorni i social network si sono riempiti di messaggi dedicati a Michele Mignani, che ha lasciato un segno profondo in casa biancorossa, sia per i successi sportivi (una promozione conquistata e un’altra sfiorata) sia per le sue qualità umane.

Mignani, un pezzo di storia del Bari
Quando Michele Mignani è arrivato sulla panchina del Bari, il club biancorosso veniva da un momento tutt’altro che felice. Il tecnico, con la preziosa collaborazione di Ciro Polito, è riuscito a restituire identità alla squadra dopo una stagione burrascosa, culminata con l’eliminazione ai playoff per mano della Feralpisalò. La promozione al primo anno era tutt’altro che scontata eppure, nonostante qualche momento di difficoltà, i galletti sono riusciti a portarla a casa senza grossi patemi.
Il vero capolavoro di Mignani, però, è sicuramente legato al suo primo anno in Serie B. La squadra, sulla carta, era stata costruita per puntare alla salvezza, ma già dall’inizio della stagione (con la clamorosa vittoria per 1-4 a Verona in Coppa Italia) si era capito che quel Bari avrebbe potuto giocarsela con tutti. Durante il campionato ci sono stati momenti in cui i biancorossi sono sembrati davvero devastanti: le vittorie esterne a Cagliari e Venezia, il 4-0 rifilato al Parma al San Nicola, sono solo alcune istantanee di un torneo in cui i galletti, pur attraversando qualche difficoltà, hanno pienamente meritato il terzo posto in campionato, alternando un calcio brillante (secondo miglior attacco del torneo) a uno più pragmatico nei momenti chiave.
Certo, poi c’è stata la grande delusione relativa alla finale persa contro il Cagliari, forse troppo forte per pensare di ripartire insieme. A questo si sono aggiunte tutte le difficoltà della stagione successiva, con una squadra non all’altezza delle ambizioni iniziali e qualche infortunio di troppo. Forse, a posteriori, la storia ha restituito un po’ di ragione a quel Mignani che a inizio anno si era sempre mostrato prudente sulle ambizioni richieste dalla dirigenza. E i tanti messaggi d’afferro di queste ore, del resto, confermano come la stessa piazza dia ancora un ampio margine di credito a un tecnico che, fuori da ogni dubbio, è stato in grado di far sognare l’intera città.

Ora il Cesena
Adesso per Mignani è l’ora del ritorno, alla guida di un Cesena che forse sta andando anche meglio delle aspettative. La squadra romagnola è infatti quinta, con il terzo miglior attacco del torneo anche se (forse a dispetto della fama del difensivista che si porta dietro a Bari) qualche gol concesso di troppo. Sarà dunque una partita da vivere, sia dal punto di vista tecnico che sentimentale. Con un risultato che, inoltre, dirà molto sulle possibili ambizioni di entrambe le compagini.