È iniziata nel peggiore dei modi la stagione del Bari. La squadra di Moreno Longo, dopo un precampionato benaugurante, è incappata in due brucianti sconfitte che hanno evidenziato tutti i limiti di una rosa profondamente incompleta. Sul mercato tutto tace, ma il campionato di Serie B è già nel vivo e questa sera andrà in scena il terzo turno in programma. Il Bari ospiterà il Sassuolo dell’ex Fabio Grosso, reduce da una buona vittoria casalinga contro il Cesena dopo il pareggio di Catanzaro all’esordio.
Anche il Sassuolo, così come il Bari, ha necessità di sbrogliare diverse situazioni in sede di mercato, ma può attingere da una base di giocatore decisamente più ricca e sfaccettata rispetto ai biancorossi. Contro il Cesena, ad esempio, non sono scesi in campo i vari Toljan, Thorsvedt e Lauriente, tutti per motivi di mercato, ma nonostante ciò il Sassuolo schierava profili del calibro di Doig, Boloca, Bajrami e Mulattieri, oltre ai nuovi innesti Odenthal e Caligara. Insomma, il Bari affronterà una squadra forte che sta cercando di assumere una forma ben definita.
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Come gioca il Sassuolo?
La base delle squadre di Grosso è sempre la difesa a 4. Romagna e Odenthal vengono sollecitati molto nella fase di prima costruzione, così come i terzini (specialmente Doig), che prima di alzarsi oltre la metà campo contribuiscono alla risalita del pallone. Due dei tre centrocampisti formano un quadrato con i centrali per generare superiorità contro la pressione avversaria, mentre il terzo (contro il Cesena lo faceva spesso Caligara) si alza a ridosso degli attaccanti.
In avanti c’è molta mobilità garantita dalle caratteristiche degli uomini impiegati: Mulattieri, Antiste e Bajrami non danno punti di riferimento, si interscambiano e cercano di spartirsi le indicazioni date da Grosso. Antiste e Mulattieri si concentrano maggiormente sull’attacco alla profondità, mentre Bajrami agisce da rifinitore puro.
In fase di non possesso il Sassuolo alterna fasi di pressione aggressiva e costante ad altre in cui rincula nella propria metà campo disponendosi con un 4-1-4-1 o in alternativa con il più canonico 4-4-2. Contro il Cesena le posizioni di Kargbo e di Berti hanno creato un po’ di difficoltà ad una struttura difensiva che faticava ad essere ermetica ed impenetrabile. È evidente come ci sia tanto lavoro da fare, ma l’impressione è che questo Sassuolo voglia limitare il più possibile le fasi di difesa posizionale.

Il Bari tende ad addensare giocatori sulla trequarti, ma a differenza di quanto fatto vedere dal Cesena non ha una fase di possesso così elaborata da riuscire ad aggirare la pressione avversaria. Al contrario, come si è visto nella seconda parte di gara contro il Modena, per evitare di perdere palle sanguinose ci si rintana nel lancio lungo indirizzato verso Novakovich.
Gli strumenti per tenere in apprensione la difesa del Sassuolo il Bari ce li ha, ma prima di ogni cosa dovrà disputare una gara difensivamente impeccabile, perché il Sassuolo dispone di elementi in grado di punire alla prima occasione anche la più leggera disattenzione.
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