Simeri a PianetaBari: “Bari per me è casa, tutto. Lotto ogni anno per tornare. Cheddira? Io avrei fatto una scelta di cuore”

L'intervista a Simone Simeri

Riparte il campionato, con il Bari reduce dallo 0-0 col Palermo. Riparte anche il campionato di Simone Simeriche lo scorso mese si è trasferito in prestito alla Carrarese, in Serie C. Abbiamo avuto il piacere di intervistare l’attaccante partenopeo, che ha aperto il cuore parlando del suo Bari e del nuovo Bari.

L’intervista a Simone Simeri

Simeri, partiamo dalla gara di venerdì col Palermo. Siamo sicuri che l’ha vista davanti la tv.
“Assolutamente sì. Conoscendo i tifosi del Bari, l’attaccamento e la fede che hanno, non mi aspettavo uno stadio vuoto o poco gremito. La partita col Palermo si è incanalata in modo sbagliato dopo le due espulsioni di Mattia e Valerio, ma se l’avessero giocata alla pari il Bari era nettamente più forte, anche se i giornali dicono che il Palermo debba vincere il campionato. Ho visto un Bari cattivo, grintoso, voglioso di non perdere e così è stato”.  

Che Bari sta nascendo?
“Un Bari nuovo. Sono andati via tantissimi giocatori e ne sono arrivati altrettanti, alcuni anche pochi giorni prima della gara col Palermo. Peccato per Diaw che si è fatto male dopo 10 minuti, ma ho visto un Bari in cui i giocatori sembrava si conoscessero da tanto tempo”.

Tra chi è andato via c’è Cheddira. Meglio la A o un altro anno a Bari?
“Lui è un classe 1998, viene da due anni dove numericamente ha fatto bene. L’anno scorso ha fatto un girone d’andata molto importante che lo ha portato al mondiale. Essendo giovane ha voluto sfruttare quest’opportunità”.

Simeri cosa avrebbe fatto al suo posto?
“Io avrei preferito fare un altro anno a Bari, puntando a vincere piuttosto che salvarmi col Frosinone. Lui ha fatto una scelta giustissima, perché giocare in Serie A è il sogno di tutti. Io Simeri, però, avrei fatto un altro anno a Bari per poi arrivarci con il Bari in Serie A. Parlo però da tifoso innamorato di Bari. Lui ha fatto una scelta di carriera, Simeri avrebbe fatto una scelta di cuore”.

Festa Promozione C
Copyright: SSC Bari

Come ha vissuto Simeri quella finale playoff col Cagliari?
“Ero in un villaggio vicino Bari. Mi sono portato l’Ipad e l’ho vista lì. Sono rimasto malissimo, ho visto tutto negativo. Sfiorare la A ad un minuto fa davvero male, ancora oggi. Non immagino cosa provino i miei compagni che devono ancora ripartire”.

Si riparte però da due vecchie sue conoscenze: Maita e Di Cesare.
“Per Valerio questo sarà forse l’ultimo anno, mentre per Mattia questo sarà l’anno della consacrazione dopo un buonissimo campionato. Dovrà confermare quello che ha fatto. Per Valerio anche, sarà un’annata importante”.

L’addio di Antenucci se l’aspettava?
“No, perché conosco il suo attaccamento allo spogliatoio e al Bari. Non credo che l’addio sia frutto di un suo pensiero. Penso che lui abbia espresso tutta la sua volontà di restare, ma da parte del Bari non ci siano state le condizioni giuste per farlo rimanere. Ora è andato in un posto dove è stato bene. Quest’anno saremo anche avversari”.

Nasti è il nuovo Simeri?
“Ha caratteristiche simili alle mie. Vedendo queste prime partite è uno che ama attaccare la profondità, che non molla mai. Ha quella giusta fame di cui c’è bisogno in una piazza come Bari. Porta il mio numero, per cui spero possa fare i gol giusti per portare il Bari dove merita”.

Simeri
Copyright: SSC Bari

Diaw e Sibilli che acquisti sono?
“Li conosciamo, hanno fatto la B per tanti anni. Diaw è un attaccante che a me piace, perché attacca bene la profondità, tiene palla ed è forte fisicamente. Il Bari ha perso giocatori importanti, ma ne ha acquistati altrettanti. Sibilli poi è un mio carissimo amico, siamo di Napoli entrambi. Spero che possa togliersi grande soddisfazioni. È un giocatore forte che sono sicuro possa dare ancora tanto, come si ha già visto col Palermo”.

C’è anche Faggi che Simeri conosce bene.
“Faggi è un ottimo giocatore, giovane , ma con grandi prospettive. Sicuramente Bari gli farà bene perché potrà allenarsi con veterani della categoria e confrontarsi in un campionato di alto livello”.

Bari per Simeri è?
“Bari per me è tutto. Sembrano frasi fatte, ma è così. Ho sofferto molto l’addio al Bari e spero un giorno di ritornarci, anche perché sono ancora tesserato con i biancorossi. Lotto ogni anno per fare bene e avere una seconda chance. A prescindere da questo a Bari ho casa e mio figlio ha vissuto i suoi primi mesi lì. Non nascondo che l’idea è quella di trascorrere tutta la mia vita lì”.

L’emozione più grande che Simeri ha provato a Bari qual è?
“Quella di aver tolto Bari dalla fogna della Serie D. Fa ancora impressione solo sentire dire Bari in Serie D. Quel benedetto giorno di Troina è stato un’emozione indescrivibile. È quello il giorno più bello, a prescindere dalla promozione dalla C alla B. La promozione dalla D alla C è stato un anno fantastico, bellissimo, vissuto insieme ai miei compagni”.

Simeri
Copyright: SSC Bari

L’anno che forse le ha dato maggiori soddisfazioni in carriera.
“Sì, lo penso anch’io. Un anno che mi ha dato tante soddisfazioni anche fuori dal campo, pur essendo un campionato di Serie D. In C ci sono stati alti e bassi, ricordo la finale playoff dove dopo 2 minuti mi sono rotto la caviglia. Ma l’anno in D è stato un anno ineguagliabile. Non era semplice per me fare quella scelta, venivo da 13 gol in C e potevo tranquillamente andare in una squadra che puntasse a vincere in C.

Quando pensa alla scelta di scendere in D per il Bari?
“È stata la scelta più bella della mia vita, una scelta che rifarei sempre. Appena mi è stato proposto ho detto: “Come si può rifiutare?”. Mi emoziono solo parlarne. Io appena posso sono lì, mi troverete presto al San Nicola a tifare il Bari”.

Bari D
Copyright: SSC Bari

Quali le prospettive quest’anno con la Carrarese?
“Stiamo lavorando tanto. La squadra è nuova e dobbiamo amalgamarci del tutto. Stiamo seguendo le direttive del mister, secondo me facendo un ottimo lavoro. Tra 10 giorni inizia il campionato. Noi dobbiamo migliorare la classifica dell’anno scorso, proveremo a dare fastidio a quelle che puntano a vincere il campionato”.

 

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By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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