Momento di limbo per la Primavera del Bari. Dopo un inizio di campionato ubriacante e una seconda parte difficile, la squadra di mister Federico Giampaolo sta trovando un suo equilibrio a metà classifica. Rassicura il vantaggio di 8 punti sul Monopoli penultimo, mentre è di 5 lunghezze la distanza dai play-off, per una squadra che spesso ha raccolto meno di quanto meritato. Dopo una pausa di un mese, torna la nostra rubrica Saranno Galletti, dedicata all’approfondimento dei singoli giovani biancorossi che si stanno mettendo in luce. Quest’oggi la puntata è incentrata sul giovanissimo terzino destro Alessio Campanelli. Qui la puntata precedente, dedicata a Donatello Leone.
Chi è Alessio Campanelli: caratteristiche, stile di gioco e le esperienze in Nazionale
Si può essere il più piccolo e al tempo stesso apparire tra i più scafati? Non di sovente succede di vedere calciatori sottoetà che spiccano per carisma, voglia di fare e qualità tecniche. Per Campanelli, invece, è proprio questo il caso.
Classe 2007, natio di Grumo Appula, Campanelli è il più giovane nella rosa della Primavera, ma diverse volte è stato tra i calciatori più positivi in campo. Sebbene giovanissimo, il terzino biancorosso ha già un lungo percorso alle spalle che inizia nel 2012, più precisamente nella ASD Toritto Calcio.
«Alessio è tanta roba» ci ha detto senza mezzi termini Onofrio Colasuonno, direttore tecnico della sua prima scuola calcio, nella quale ha militato dai 5 ai 10 anni. «Ha testa, educazione, voglia di giocare, passione: tutto quello che si può chiedere ad un ragazzo, sempre mantenendo i piedi per terra» ha proseguito Colasuonno.
Un percorso bruciante, quello di Campanelli: negli scorsi giorni, infatti, il difensore biancorosso, complice l’assenza di capitan Di Cesare e la mancanza di un vice-Ricci, ha anche compiuto i suoi primi passi con la prima squadra, allenandosi con i grandi per la prima volta. «Alessio sta bruciando delle belle tappe, prendendosi la maglia da titolare anche in Primavera. Un ragazzo diligente, bravo anche a scuola».
Partito con l’Under 17, infatti, Campanelli si sta alternando tra l’Under 17 e la Primavera: 3 presenze da titolare con i pari età, ben 7 presenze dal 1′ con i più grandi, tra campionato e Coppa, con un gol dalla lunga distanza segnato proprio in Coppa a Perugia. Proprio il mister dell’Under 17, Vito Di Bari, lo scorso novembre ci aveva detto di lui: «Campanelli è un terzino con potenza, forza e corsa, deve migliorare nella fase difensiva ma può fare tanto».
Colasuonno ha tracciato un ritratto tecnico del ragazzo encomiabile. «Campanelli ha tanta qualità e tanta gamba, un ottimo “motore” come si dice in gergo» ci ha spiegato. «Lui ricopre il ruolo di esterno destro basso, ma per me può giocare anche esterno alto, perché è bravo in entrambe le fasi». Margini di miglioramento inesplorabili per lui: «Giocando con i più grandi, soprattutto in prima squadra, Alessio può solo migliorare. L’aspetto più importante è che lui ha una sconfinata voglia e tanta cattiveria agonistica, si è sempre divertito e si diverte ancora a giocare».
Qualità tecniche, ma anche morali. «Alessio è molto intelligente e soprattutto non si dà arie: è rimasto sempre lo stesso. Ci viene spesso a trovare al campo. Ha un carattere molto positivo.»
Dopo il quinquennio a Toritto, nel 2017 Campanelli si è trasferito a Bari, individuato da mister Lello Sciannimanico. Un’esperienza al tempo breve ma importante: un solo anno, a causa del fallimento della FC Bari 1908 dell’anno successivo. Un biennio all’Intesa Bari prima del ritorno in biancorosso, questa volta nella SSC Bari, nella quale milita da ben 4 anni.
Non solo, però, i colori biancorossi: nel destino di Campanelli c’è anche l’azzurro, visto che sta trovando a più riprese anche la maglia delle selezioni giovanili italiane. Prima la convocazione per il raduno dell’Under 16, a gennaio 2023, poi quella dello scorso novembre per il Torneo dei Gironi con l’Under 17: un grande orgoglio, nonché un patrimonio per Bari e per il Bari.
Quello di Campanelli è il profilo di un terzino moderno, bravo ad attaccare gli spazi e palla al piede; un calciatore da sgrezzare, ma con potenzialità notevoli. Starà al Bari lavorare su di lui per farlo crescere, e al ragazzo lavorare per farsi trovare pronto in futuro, come già fatto negli ultimi mesi.
