Domenica c’è Bari-Frosinone ed uno dei doppi ex della sfida è Karlo Lulic. Il centrocampista, nato in Croazia nel 1996, ha vestito prima la maglia del Frosinone dal 2021 al dicembre del 2024, risultando uno dei migliori elementi della squadra di Grosso (poi promossa) prima di rompersi il crociato. Successivamente, Lulic ha indossato quella biancorossa dal gennaio al maggio dello stesso anno, comprato da Polito proprio dal Frosinone.
Ad inizio settembre, dopo aver svolto tutto il ritiro con mister Longo ed aver collezionato 44′ complessivi nel mese di agosto, Lulic è stato messo sul mercato e ceduto a settembre in prestito con diritto di riscatto ai bosniaci del Sarajevo. Lulic è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per parlare della gara di domenica, del suo passato in biancorosso, delle varie difficoltà incontrate e di alcuni singoli con cui ha condiviso lo spogliatoio.

L’intervista a Karlo Lulic
Come va questa tua nuova avventura in Bosnia?
«Qui sono molto contento, era molto importante per me andare in una squadra dove potessi ritrovare fiducia e giocare con continuità, a differenza di ciò che è accaduto dopo il mio infortunio»
Bari e Frosinone, le tue ultime due squadre in Italia stanno vivendo situazioni di classifica diverse. Quanto è importante la gara di domenica per l’una per l’altra?
«È sicuramente una partita importante per entrambe le squadre. Il Bari sta giocando molto bene, ma nelle ultime partite non sta riuscendo ad ottenere la vittoria. Il Frosinone è in difficoltà, ma so che lì c’è la qualità per star più sopra in classifica. Sappiamo che la Serie B è molto particolare, tutti possono vincere contro tutti. Son sicuro che si riprenderanno anche perché so bene come lavora il direttore Angelozzi e quanto lavoro c’è ogni giorno dentro e fuori dal campo. Mi dispiacerebbe molto vedere il Frosinone in C, non meritano questa situazione».
Hai fatto il ritiro con la squadra, ma sei andato via l’ultimo giorno. Ti aspettavi un Bari in zona playoff ad inizio girone di ritorno?
«Si è visto subito che Longo aveva un’idea ben precisa. Se continui a seguirla, dopo qualche mese, si devono vedere i risultati. Con un pò di fortuna avrebbero avuto anche qualche punto in più».

Quando hai capito che non saresti stato riconfermato?
«Volevo andare via, mister Longo preferiva un centrocampo con altre caratteristiche rispetto alle mie. Mi dispiace molto perché me l’ha detto solo a metà agosto dove è molto difficile trovare la squadra giusta. Alla fine il Sarajevo mi ha aspettato ed è andata così».
Cosa non ha funzionato a Bari nella scorsa stagione?
«Quando sono arrivato non mi aspettavo una situazione del genere. Dopo i tanti cambi di allenatore ci siamo persi quasi tutti, grazie a Dio alla fine ci è andata bene».
Quanto ti è dispiaciuto non poterti esprimere come eri solito fare a Frosinone?
«Mi è dispiaciuto molto non fare ciò che potevo, però ogni giocatore, per far bene, deve avere fiducia e continuità. Io a Bari non ho trovato questo, questa è stata la differenza tra il Bari ed il Frosinone»

Nella scorsa stagione Sibilli è stato il trascinatore della squadra. Come mai, secondo te, non sta facendo bene in questa stagione?
«Sibilli è un giocatore straordinario e, come tutti, può dare il meglio se ha la fiducia dell’allenatore. È un giocatore che ha bisogno di fluidità e libertà, credo che con l’arrivo di Longo non abbia trovato questo. Quando qualcuno vuol cambiare il tuo stile di gioco, ti trovi sempre in difficoltà»
Attualmente sei di proprietà del Bari. Speri di avere una nuova chance in biancorosso?
«Spero che arrivi un’altra chance, sono andato in prestito per giocare e far bene. Ovviamente, non dipende tutto da me»
Che rapporto avevi con i tuoi compagni di reparto Maita, Maiello e Benali?
«Avevo un bellissimo rapporto con tutti. Maiello lo conoscevo già dai tempi di Frosinone. Mi son trovato molto bene con Sibilli, Benali, Matino e Maita».
Ed infine, un messaggio alla tifoseria biancorossa
«Auguro il meglio al Bari. Spero che i ragazzi possano arrivare fino in fondo perché, anche se è troppo presto per parlarne, questa tifoseria e questa città meritano la Serie A. Son sicuro che avranno una chance per dire la loro»
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