Lancio di petardi in Bari-Brescia: condannati 2 ultras

Condannati 2 ultras

I petardi lanciati dagli ultras della Curva Nord dello stadio San Nicola durante la partita Bari-Brescia del 10 maggio scorso avrebbero potuto colpire e ferire poliziotti, vigili del fuoco e soccorritori del 118. Un comportamento che secondo il Tribunale di Bari configura il reato di porto, detenzione e utilizzo di petardi, due dei 62 lanciati quella sera. Lo riporta la Gazzetta del Mezzogiorno.

Nelle motivazioni della sentenza con la quale nelle scorse settimane il giudice Giovanni Abbattista ha condannato i due ultras 38enni Michele Castoro e Dario Notariale alla pena di un anno di reclusione (con rito abbreviato), sono spiegate le ragioni della sanzione, che prevede anche il daspo giudiziario di due anni: per 24 mesi, cioè, i due tifosi non potranno frequentare stadi e campi sportivi dove si svolgano competizioni ufficiali di calcio, sia amichevoli che di campionato, di tutti i club nazionali (dalle serie minori alla A) e della Nazionale, nonché agli allenamenti, con l’obbligo peraltro di presentarsi in una stazione dei carabinieri 10 e 100 minuti dopo l’inizio di ogni partita del Bari Calcio (sia in casa che in trasferta) e della Nazionale.

La sera di Bari-Brescia, ultima giornata del campionato di serie B, furono esplose complessivamente 62 bombe carta, lanciate oltre gli spalti sulla pista di atletica che circonda il terreno di gioco, e accesi 32 fumogeni «da parte della tifoseria barese più oltranzista – annotava la Digos – che ha così inteso continuare l’aperta contestazione con la presidenza della società della SSC Bari, ritenuta responsabile della precaria condizione di classifica». Nel giro di poche ore furono identificati i due (finiti ai domiciliari il giorno dopo e liberi dal 24 maggio) e subito portati alla sbarra con l’accusa di «lancio di materiale pericoloso in occasione di manifestazioni sportive».

Il giudice ha evidenziato che il loro comportamento avrebbe «creato concreto pericolo per le persone», perché i petardi furono lanciati «verso il rettangolo di gioco nell’area occupata dagli operatori di polizia, dai vigili del fuoco e dai soccorritori sanitari del 118, così esposti – si legge nella sentenza – a serio rischio per la propria incolumità».

By Redazione PianetaBari

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