La scarsa produttività offensiva e la conseguente mancanza di gol (soprattutto degli attaccanti) sono state due delle costanti di questa stagione del Bari. Che i biancorossi dovessero ridisegnare il proprio assetto offensivo rispetto al campionato precedente era evidente sin dai primi giorni del calciomercato, ma le scelte di Ciro Polito si sono rivelate tutte (o quasi) sbagliate, tanto da portare il Bari a concludere il campionato con il terzo peggior attacco. In ottica futura è interessante valutare il rendimento di ogni singolo attaccante in rosa, per capire chi potrà far parte del prossimo ciclo tecnico. La stessa analisi l’abbiamo fatta sia per il reparto difensivo che per i centrocampisti.
Le note positive tra gli attaccanti
Il punto di riferimento della fase offensiva del Bari è stato Giuseppe Sibilli, autore di 12 gol e 5 assist in 38 presenze. A prescindere dalla guida tecnica e dal contesto tattico, Sibilli è riuscito a performare sempre ad alti livelli, regalando alla squadra punti determinanti per la salvezza. Sibilli, dopo anni in cui aveva solo fatto intravedere colpi da giocatore di alto livello, si è riscoperto continuo nelle prestazioni e affilato nell’ultimo terzo di campo. A metà giugno il Bari dovrebbe procedere con il riscatto del suo cartellino per costruirci la squadra attorno.
Il secondo miglior marcatore stagionale è stato Marco Nasti, risultato determinante soprattutto nel finale di stagione. Il ragazzo di proprietà del Milan era arrivato per crescere e guadagnarsi minutaggio alle spalle dei supposti titolari, ma la serie di eventi di cui siamo ormai a conoscenza lo hanno reso l’attaccante più utilizzato della squadra. Nasti ha risposto alternando prove opache ad altre più brillanti, evidenziando buonissime doti finalizzative ma altrettanti limiti tecnici, soprattutto nel gioco spalle alla porta. Con ogni probabilità il Bari eserciterà il riscatto a cui il Milan risponderà con il controriscatto fissato la scorsa estate.
I grandi assenti
Tra gli attaccanti, coloro che avrebbero dovuto trascinare il Bari sarebbero dovuti essere Davide Diaw, Mattia Aramu e George Puscas, per motivi diversi le tre più grandi delusioni della stagione. Il primo è quello che ha meno colpe, perché falcidiato dagli infortuni sin dal suo esordio in biancorosso, di cui uno piuttosto grave alla schiena; il secondo non ha neanche fatto intravedere i colpi che lo avevano reso grande a Venezia, mentre il terzo non si è mai calato in un contesto che richiedeva e necessitava un atteggiamento diverso. In 3 hanno realizzato appena 6 gol, uno in meno rispetto a quelli messi a segno dal classe 2003 Marco Nasti.
Al rendimento deludente di questi tre si può aggiungere il cameo – perché è difficile definirlo diversamente – di Yayah Kallon. Il prodotto delle giovanili del Genoa ha esordito ben figurando contro la Ternana, per poi eclissarsi gradualmente fino alle apparizioni svogliate e quasi snervanti nelle ultime partite della stagione. L’esclusione dalla distinta nel ritorno dei playout contro la Ternana restituisce un’immagine piuttosto eloquente del suo semestre a Bari.
I nomi in bilico
Fino ad ora abbiamo trattato solo attaccanti arrivati a Bari in prestito, mentre gli unici due elementi offensivi legati contrattualmente al Bari sono Gregorio Morachioli e Ismail Achik. Nessuno dei due è riuscito ad elevarsi dalla mediocrità che ha caratterizzato la stagione del Bari. Morachioli aveva dato qualche segnale incoraggiante ad inizio anno, per poi finire nel dimenticatoio durante la gestione Marino. Con Iachini, agendo da mezza punta aveva dato vivacità alla fase offensiva del Bari, ma sempre troppo poco per invertire il trend di una stagione cominciata con altre premesse.
Achik ha pagato un contesto disfunzionale che ha complicato il suo ambientamento in un campionato nuovo e più complesso rispetto a quelli a cui era abituato. Rispetto a Morachioli attacca meglio lo spazio ed è più sfrontato nella ricerca della giocata, ma allo stesso tempo è più caotico e meno preciso nelle esecuzioni tecniche. Azzardare previsioni sul loro futuro ad oggi è impossibile: in base a quelle che saranno le figure a capo dell’area tecnica si faranno le dovute valutazioni.