Iachini: “Aramu una freccia in più. Diaw? Viaggiamo a vista. Puscas sta bene, col 3-5-2 costruito più occasioni. Su Colangiuli…”

La conferenza di Iachini pre Modena-Bari

Lunedì si torna in campo per la trentunesima giornata di campionato, con i galletti che saranno di scena al Braglia contro il Modena, reduce da un periodo molto negativo con appena nove punti nel girone di ritorno (peggio di quanto fatto perfino dei biancorossi). A presentare la partita contro gli emiliani dalla sala stampa del San Nicola mister Beppe Iachini. PianetaBari seguirà l’evento col direttore Claudio Mele inviato allo stadio.

Iachini Bari
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La conferenza di Iachini

Inizia la conferenza di Beppe Iachini.

Come avete lavorato nella sosta e che può dare Aramu?
«Abbiamo continuato a lavorare in questa sosta molto sotto tutti gli aspetti: fisico, tecnico, tattico, portando avanti le due situazioni tattiche su cui come siamo partiti da quando siamo arrivati quindi sia con la difesa a 4 che a 3. In questo contesto poi le problematiche di Menez che non miglioravano hanno fatto sì che parlando con la società si è cercato di poter recuperare un ragazzo come Aramu che era fuori dal 31 di gennaio. Non poteva allenarsi con noi per le vicissitudini che erano accadute, ora è con noi da una settimana. Ho parlato col ragazzo, ho cercato di stimolarlo, di capirne le sue volontà, quello che ha dentro quello che è lo spirito che deve mettere in questa parte finale del campionato e quindi ci aspettiamo da lui una partecipazione importante a livello emotivo, a livello tecnico, a livello tattico, di partecipazione, disponibilità. Dobbiamo capire quanto possa essere pronto per poter giocare da subitooppure a partire in corso, però lo verificheremo in questi ultimi giorni. Sappiamo di avere in campo una freccia in più che possiamo andare ad utilizzare all’occorrenza per poter alzare la fase realizzativa che è quella che nelle ultime quattro settimane è venuta meno. Con qualche gol in più sicuramente avremmo preso almeno quattro cinque punti in più. Dobbiamo insistere e Aramu sarà uno dei ragazzi su cui contiamo e speriamo ci possa fare qualche gol».

Come sta Diaw?
«Viaggiamo a vista. Giorno per giorno lo monitoriamo, centelliniamo il lavoro su di lui per cercare di alzarlo un po’ di condizione e nello stesso tempo di riadattarlo al campo da calcio. In questi ultimi giorni capiremo se possa essere dei nostri. Io voglio essere ottimista, ma attendiamo le risposte dei medici».

Si riparte dalla difesa a tre?
«I numeri ci dicono che con il 4-3-1-2 abbiamo fatto due partite paradossalmente calciando meno in porta di quando abbiamo fatto nelle ultime quattro e avendo meno possesso palla. Nelle ultime partite abbiamo alzato la possibilità di creare situazioni da gol e costruito più occasioni da gol, siamo stati più aggressivi in avanti, siamo stati più presenti nell’area di rigore avversaria, dove però magari a volte abbiamo sbagliato l’ultimo passaggio, la lettura finale o la conclusione. Penso che dobbiamo continuare a prescindere dal modulo ad avere questo atteggiamento. Contro la Sampdoria non abbiamo praticamente subito un tiro in porta, prendendo gol evitabile con la squadra tutta dietro la linea della palla. Contro il Venezia abbiamo subito gol su due palle inattive, con il Catanzaro abbiamo subito il primo gol su una punizione a giro sopra la barriera. Quindi non sono stati gol presi in virtù di uno squilibrio, abbiamo rischiato pochissimo in queste partite. Ora dobbiamo alzare il livello di concretezza. Comunque noi portiamo avanti tutte e due le situazioni tattiche perché pensiamo che possano essere un fattore. Poi dipenderà anche dall’avversario».

La squadra è pronta per lottare per la salvezza?
«È chiaro che quando si arriva è normale che vuoi imprimere un atteggiamento, una mentalità  di andare sempre in avanti. Io vedo sempre passi in avanti di miglioramento di crescita. Poi magari quando vai in campo qualche volta c’è stato qualche piccolo errore, c’è stata qualche pausa, un po’ di timore in qualche momento di partita portato un po’ da quello che era il contesto un po’ generale della situazione. Dico spesso ai miei giocatori che è troppo facile fare i giocatori quando si vincono,  bisogna farli anche per far girare la ruota e cambiarla e modificare qualche risultato che non arriva.  Quindi insistere ancora di più, premere ancora di più sull’acceleratore, essere ancora più determinati. Alla sosta ho visto i ragazzi insomma che hanno lavorato, hanno spinto. Dopo la sosta è sempre un punto interrogativo. Dobbiamo andare a giocare anche fuori casa con personalità, per andare a prendere in mano la partita, peraltro un avversario come il Modena che è una squadra che gioca insieme da tempo, si conosce dal ritiro. È una squadra pericolosa, con qualità importanti e va rispettata perché organizzata. Ci dovremo preparare di conseguenza per fare una grande partita con umiltà, con organizzazione e atteggiamento giusto».

Come si è lasciato Iachini con Menez?
«Ci siamo semplicemente salutati, parlati un secondo. Menez arrivava al campo e stava più spesso sul lettino che in campo. Viene da un crociato e l’infiammazione nel ginocchio non riesce a guarire. Si è capito parlando con serietà tra di noi e avendo un ragazzo come Aramu che è vero che non si allenava con noi da due mesi, però nello stesso tempo è comunque un giocatore integro. Si è ritenuto opportuno approfittarne per riportare dentro una freccia che possiamo avere in campo e non ha delle problematiche. Si allena con noi già da sabato discorso».

Come è tornato Puscas?
«Ho lavorato con i ragazzi che c’erano: Colangiuli, Morachioli, magari Sibilli, con quei tre o quattro che avevamo. Puscas era in nazionale, quindi non ha potuto lavorare con noi, solo ieri ha fatto il primo allenamento con noi. È tornato che sta bene, quantomeno non ha problemi. Poi lavoreremo in questi giorni per cercare di riportarlo il più in fretta possibile nelle nostre idee».

Al Bari manca iniziativa personale?
«È quello che sprono i ragazzi a fare, attraverso il campo, le esercitazioni, un po’ a tirare in porta. Dico sempre che non bisogna tirare in porta, ma bisogna calciare in porta, che è un’altra cosa. Quindi mirare gli angoli, andare a tirare con più tranquillità, con più serenità, con più lucidità. Con la Sampdoria siamo arrivati al tiro e siamo stati pericolosi. Ci sono due modi di tirare in porta: c’è quello chiude gli occhi e tira, poi c’è quello che invece prende la palla, col primo controllo se la aggiusta e la calcia agli angoli. Quando vai in Serie A queste situazioni le riscontri spesso e volentieri. Noi abbiamo margini di crescita anche sotto questo aspetto, perché spesso arriviamo a ridosso dell’area, ma affrettiamo la conclusione o la vogliamo fare di prima, o magari non la facciamo con quella tranquillità giusta».

Quali sono, dal punto di vista di Iachini, i motivi che la inducono a credere che prima o poi i risultati arriveranno?
«Il fatto che come dicevo prima i numeri sono dalla nostra parte. Il fatto che ti si alza il livello del possesso palla, ti si alza il livello delle situazioni, delle occasioni che crei, dei tiri in porta, anche dei piazzati che crei. Anche con la Samp abbiamo avuto più punizioni, più angoli, più situazioni offensive al ridosso dell’area. Quindi ti si alza l’opportunità anche di andare a far gol. Poi, se non la metti dentro, arrivi lì, magari c’è la traversa, sbagli un rigore e quelle sono letture che ti fanno cambiare, come dicevo prima, un giudizio su una partita. Io ho visto una mentalità, un atteggiamento, un modo di approcciarsi e di andare ad atteggiarsi con le partite nelle due fasi».

Come sta Maiello?
«Maiello è entrato anche la settimana scorsa, però purtroppo Raffaele come Menez viene da un crociato rotto. Nessun dubbio sulle sue qualità, nessun dubbio sul suo valore a livello umano e di importanza a livello della squadra. Nello stesso tempo dobbiamo viaggiare a vista per quello che è un suo percorso di rientro».

Iachini ha visto la voglia di fare bene nel gruppo?
«La sto vedendo un po’ in tutti i ragazzi, anche Puscas stesso che quando sono arrivato stava a olio. In partita perde ancora qualche palla nella lucidità, nella gestione della difesa della palla, però alla fine nelle ultime partite è stato il giocatore che forse ha calciato più in porta di tutti, ha impegnato più i portieri avversari, è stato presente nell’area di rigore avversaria. Poi come tutti gli attaccanti a volte tiri sei volte e non fai un gol, poi capiterà la volta che tirerà due volte e ne farà due in una partita. Sto vedendo una crescita anche nei difensori, stanno creando la superiorità numerica che voglio. Poi è normale, il conforto del risultato è importante, ma ho visto uscire dalla partita della Sampdoria una squadra con grande rammarico, ovviamente per i nostri tifosi, perché c’era una bellissima cornice. Volevamo regalare ai tifosi una bella vittoria, una bella prestazione. Però il calcio a volte ti punisce così, non abbiamo dormito per tre notti».

Quanti Primavera possono essere aggregati?
«Stanno lavorando già con noi da qualche settimana, quindi qualche ragazzo lo porterò con me. Colangiuli, l’attaccante della Primavera, è convocato. È un ragazzo che sta dimostrando di avere qualcosa di interessante, quindi su quello stiamo lavorando per poterlo far inserire con noi. Poi i difensori Dachille e Natuzzi. C’è anche qualche altro ragazzo che si sta allenando con noi, però giustamente poi qualche volta, quando è fine settimana, lo mandiamo a giocare con la Primavera. In questo fine settimana penso sicuramente di convocare Natuzzi, Dachille e Colangiuli. Lavoriamo anche su di loro perché ci devono dare una mano tutti qui».

Termina la conferenza di Beppe Iachini.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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