Iachini: “Curioso dalle risposte che avrò in trasferta. Maita out? Vedremo chi è fisicamente più avanti”

La conferenza di Iachini pre Sudtirol-Bari

Sabato si torna in campo per la ventiseiesima giornata di campionato, con i galletti che saranno di scena al Druso di Bolzano casa del Sudtirol, reduce da un buon punto in casa del Catanzaro e a caccia di una vittoria per allontanarsi dalla zona playout. A presentare la partita contro gli altoatesini dalla sala stampa del San Nicola mister Beppe Iachini. PianetaBari seguirà l’evento col direttore Claudio Mele inviato allo stadio.

La conferenza di Iachini

Inizia la conferenza di Beppe Iachini.

Le prossime due trasferte.
«Non voglio che sia diversa da quanto abbiamo fatto. Le risposte le avremo solo sul campo. Anch’io sono curioso dalle risposte che avremo in trasferta, ho letto anche che avremo tanti i tifosi. Non ci deve essere differenza tra casa e trasferta, ma dobbiamo velocemente conoscerci, automatizzare cerci meccanismi, sia in fase difensiva che in fase offensiva. Dobbiamo continuare giornalmente a fare progressi».

A che punto è il processo di crescita?
«Siamo ancora alle elementari in fase di crescita. Sono convinto che possiamo migliorare molto, dobbiamo continuare a battere, perché l’unica strada che conosco è quella del lavoro. Andare sempre a insistere su certi meccanismi, con alternative tattiche a quelle che abbiamo preparato. Sotto l’aspetto delle conoscenze sicuramente abbiamo tanti margini di crescita. Conta l’atteggiamento e la mentalità».

Achik, Kallon, Morachioli che risposte stanno dando?
«Morachioli anche l’anno scorso giocava con questo modulo. Nella mia storia ho spostato Belotti a punta da esterno, stesso discorso per Eder che da esterno l’ho spostato attaccante. Contano i movimenti, come ti smarchi, come attacchi la porta. Dobbiamo far crescere i nostri attaccanti, perché gli smarcamenti non sono ancora come io vorrei. È però normale visto che sono qui da 20 giorni».

Chi è favorito per sostituire Maita?
«Non ci sono favoriti. Vedo chi può essere un attivino più avanti fisicamente, poi le risposte le avremo sul campo. Sicuramente parlando con Lulic, Bellomo e Acampora valuteremo, anche con lo staff medico, soprattutto per chi sta meglio fisicamente».

Quanto incide l’allenatore su un gruppo?
«Ho fatto il mediano per una vita. In me tuti vedono la caratteristica della grinta, che trasmette determinazione e mentalità. Questo è vero, non lo rinnego. Penso però che stiamo lavorando molto tatticamente ed è lì che stiamo insistendo. Non si vincono i campionati solo con la grinta. Ho costruito le mie squadre sempre grazie all’organizzazione, oltre che all’atteggiamento e allo spirito. Dobbiamo avvicinarci come movimenti ad andare a memoria. Non stiamo facendo la sciabola o le corse in bici. Tutti devono entrare con l’atteggiamento giusto, proponendo le cose che abbiamo sviluppato.».

Fuori casa dove bisogna migliorare?
«Con 16 gol presi è dura portare a casa le vittorie. Se non dai una mentalità, compattezza, non puoi fare risultati. Ho chiesto ai ragazzi di velocizzare il processo. Dobbiamo essere sempre organizzati e coscienti, aggiungendo molta personalità. Rispettando il Sudtirol, una squadra che ha battuto il Venezia e ha fatto una bella partita a Catanzaro. Un gruppo che ha fatto le semifinali playoff, con giocatori importanti come Kurtic. Il Bari deve andare lì con grande mentalità».

PB – Quanto è stuzzicato dal riportare Menez al massimo del suo livello?
«Mi sarebbe piaciuto allenarlo senza un crociato rotto. Quando rientri da un crociato, chi vuole tempo. Guardiamo cosa successe a Del Piero. Non possiamo aspettare tempo. Stiamo cercando con lavori specifici di riportarlo prima possibile ai suoi massimo. Menez si sta spendendo bene, è partecipativo. Di volta in volta valuteremo quelle che possono essere determinate problematiche. Ci aspettiamo tanto da tutti e anche da lui».

L’obiettivo è il sesto posto?
«Non facciamo calcoli, pensiamo partita per volta».

Nasti che risposta sta dando?
«Non transigo sul modo di entrare in campo. Questo è un gioco di squadra, con i 5 cambi chi subentra è determinante. I ragazzi sono stati i bravi per essere entrati in modo corretto. Mi aspetto questo da loro, a prescindere da chi scende in campo».

Quanto la esalta questo tipo di contesto?
«Sono esperienze che ho vissuto da allenatore. Qualsiasi avventura come questa di Bari mi esalta, ho detto che voglio far tornare il sole al Bari. Fa parte del mio lavoro creare queste componenti. Però non disdegnerei programmare un campionato fin dall’inizio. Quest’anno chi sta in testa ha fatto 2 anni di lavoro. Questo non è casuale. Noi dobbiamo afre più pinti possibili da qui fino alla fine».

By Redazione PianetaBari

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