Giancaspro prosciolto per gli F24: non ha imbrogliato la Covisoc. La ricostruzione

Le ultime su Giancaspro

Nessun tentativo di imbrogliare la Covisoc da parte dell’ex presidente del Fc Bari 1908, Cosmo Giancaspro. Né alcun aiuto della Banca Popolare di Bari per far credere che il versamento di 600mila euro di tasse e contributi era avvenuto in tempo per garantire l’iscrizione della squadra al campionato 2018/19. Finisce così a distanza di sei anni, con una sentenza di non luogo a procedere pronunciata dal gup di Roma Roberto Ranazzi, la vicenda giudiziaria dei cosiddetti “F24”, nata a corredo della richiesta di fallimento della società biancorossa, avanzata nel 2018 dalla Procura di Bari e alla quale seguì la fine dell’era Giancaspro.

Giancaspro
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La ricostruzione dei fatti legati a Giancaspro

L’ipotesi, come noto, era che Giancaspro avesse inviato alla Covisoc (la Commissione di vigilanza sulle società professionistiche) un estratto conto (i famosi “F24”) bancario falso. A fornirlo sarebbe stato l’istituto di credito all’epoca guidato dalla famiglia Jacobini, per provare che i pagamenti sarebbero stati effettuati veramente il 16 marzo e dunque in tempo con le scadenze, come risultava, e non come si sospettava soltanto il 6 aprile.

Ieri si è chiusa l’udienza preliminare con il proscioglimento di tutti gli imputati. Gli avvocati hanno dimostrato che, proprio Giancaspro, a fine marzo aveva scritto alla Commissione deputata ai controlli, evidenziando che «non erano ancora pervenuti gli F24 quietanzati» e che si riservava di trasmettere i modelli corretti. Se l’allora presidente ha segnalato tale particolare, consentendo al Coni di avviarei dovuti accertamenti – hanno ragionato le difese, come riportato da La Repubblica – non si sarebbe concretizzato alcun reato di ostacolo alla vigilanza, perché l’inchiesta federale sarebbe stata aperta a prescindere.

By Redazione PianetaBari

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