Di Cesare annuncia il ritiro: “È la scelta più giusta, sebbene la gente di Bari mi abbia messo in difficoltà. Non sarò un garante”

La conferenza d'addio al calcio di Di Cesare

Il giorno tanto atteso è arrivato. Quest’oggi Valerio Di Cesare dirà addio al calcio, dopo ben ventidue stagioni all’attivo da calciatore. L’occasione è una conferenza stampa convocata sabato sera dalla società di via Torrebella nella pancia del San Nicola, quella che è diventata col tempo la sua casa e adesso si trasformerà nel suo ufficio di lavoro, vista la carriera dirigenziale che gli si prospetta. Un aspetto da chiarire nel corso dell’incontro con la stampa, in cui il capitano del Bari enuncerà quelle che saranno le sue mansioni in questa nuova vita, sempre di più a tinte biancorosse. PianetaBari seguirà l’evento col direttore Claudio Mele inviato allo stadio.

Vito Di Bari Di Cesare
Copyright: SSC Bari

La conferenza di Valerio Di Cesare

Inizia la conferenza di Valerio Di Cesare, che prende la parola e annuncia: «È la conferenza più difficile da quando ho giocato a calcio. È stato un momento difficile, la gente mi ha messo in difficoltà. La mia carriera da calciatore finisce qui. S avessi ascoltato il bambino che è in me avrei giocato fino a 50 anni, ma questa è la scelta più giusta. Da bambino il mio sogno era diventato calciatore,  il calcio è stata la mia vita e la mia passione, però oggi si conclude una parte della mia vita».

Cosa farai adesso?
«Ringrazio il presidente che mi ha dato la possibilità di continuare in società. Adesso il mio obiettivo è migliorare e imparare. Il mio obiettivo è quello di provare a fare quello che non ci sono riuscito da calciatore. Contribuire al sogno. Non mi sento di dire quello che sarà nello specifico il mio ruolo, lo comunicherà a breve il presidente».

Cosa ha fatto pendere questa decisione?
«La scorsa è stata una delle migliori stagioni della carriera. Ho 41 anni, fisicamente sto bene, ma è più giusto cambiare. Arriverà un nuovo dirigente e tecnico, ed è giusto che non ci sia un “problema” Di Cesare, seppur non mi piace chiamarlo così».

Che rapporto c’è col presidente?
«Ho visto tanta rivalsa nel presidente. Non ho paura di essere da garante, l’obiettivo è quello di non perdere. Lo scorso anno non ci siamo riusciti perché abbiamo fatto degli errori».

Quanta credibilità potrà avere Di Cesare?
«Io ho scelto di smettere, nessuno mi ha imposto. Non sono un garante, sono consapevole di quello che verrà. Abbiamo fatto un’annata tragica, ma ora si deve ripartite. Bisogna guardare il presente, arriveranno un allenatore e un direttore nuovo e mi piacerebbe lavorassero in maniera serena».

Magalini sarà il nuovo direttore sportivo?
«Lo ho avuto quando ero giovane, posso solo che parlarne bene. È una persona pulita, seria, competente, che gira per i campi. Un grande lavoratore. Di più non posso dire».

Quanti messaggi ha avuto?
«Ho avuto tanti messaggi non solo da ex compagni, ma anche da presidente e calciatori che non conoscevo personalmente. La gente mi ha messo in difficoltà, ho cercato di uscire proprio per questo il meno possibile».

Cosa attende ora Di Cesare?
«È tutto diverso, ci saranno dei grandi cambiamenti. Dovrò essere bravo a gestirli, mi stata data una grande opportunità. Ringrazio ancora il presidente, ho tanta voglia di imparare».

Cosa le rende più orgoglioso?
«Che ho messo sempre il Bari davanti a me, anche andando contro lo stampa. Questo per il bene del Bari, sono stato sempre vero. A me piace il calcio, mi piace parlare di calcio. Devo ancora imparare tante, ma ho la voglia giusta».

Quando è scattata la scintilla?
«Non avrei mai pensato di fare questo percorso. Sono stato io a voler tornare in Serie D, non so quando è scattata la scintilla. Magari vedendo la stima che la gente aveva in me. Non ho mai mollato, forse perché ho capito l’amore che avevo per questa maglia. L’anno di Mignani in lega Pro forse scatta. Mi sarebbe piaciuto salutare in un modo diverso, vedremo se si può organizzare qualcosa. Non mi piace mostrarmi fragile».

Qualche aneddoto?
«Ho vissuto tantissime emozioni, tutte diverse, sia belle che brutte. Ho provato emozioni che non avevo mai provato, sebbene abbia vinto in squadre più blasonate».

Termina la conferenza di Valerio Di Cesare.

By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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