Il Bari è ripartito oggi pomeriggio dopo la fondamentale vittoria contro la Feralpisalò. Si prepara in casa biancorossa la partita con il Sudtirol, una sfida importante per provare a fare nuovamente bottino pieno in trasferta e continuare a scalare la classifica. Artefice del successo Beppe Iachini, da due settimane nel mondo Bari, ma già nei cuori di giocatori e tifosi. In vista della gara di sabato pomeriggio, il capitano Valerio Di Cesare è intervenuto durante la puntata del Tb Sport su RadioBari con Enzo Tamborra, Cristian Siciliani e Antonio Di Gennaro, per fare il punto della situazione.
L’intervista a Valerio Di Cesare
Si parte dall’analisi della gara contro la Feralpisalò: «Il mister è stato molto bravo, ci ha dato quei 2-3 concetti importanti. Dopo 2 giorni avevo capito già che tipo fosse. Mi ha stupito, Iachini è una belva, non si tiene. Arriva al campo alle 7 di mattina e va via alle 8 di sera, come lui se ne vedono pochi. Un tecnico maniacale, mi piace tantissimo, a questa piazza può solo fare che bene. In campo si vede, perché adesso stiamo cercando di seguire i suoi input. Dobbiamo solo migliorare perché così potremo dare fastidio a tutti».
Di Cesare prosegue: «Non mi era mai capitato di perdere 3 compagni per un crociato, Diaw non l’abbiamo mai avuto. Noi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità, ma c’è stata sfortuna. Adesso ognuno di noi deve guardare avanti e porsi obiettivi, senza parlare di playoff e playout. Siamo partiti per fare un certo tipo di campionato e dobbiamo provarci fino alla fine. Ora ci aspettano 2 partite difficilissime, il Sudtirol è una squadra organizzata. Noi vogliamo dare continuità di prestazioni e risultati».
Lodi del capitano a Sibilli: «Peppe è forte, sta facendo veramente bene. Ha una forza quando parte con la palla che è difficile prenderlo, poi ha un calcio ottimo, calcia col destro e sinistro a meraviglia».
Di Cesare conclude parlando del possibile ritiro a fine stagione: «Io voglio terminare bene questi 3 mesi, poi a fine stagione vedremo. Il mio pensiero è quello di terminare quest’anno. Voglio fare il direttore sportivo, c’è bisogno di tanto studio, ma ho già il patentino. Mi piace come mestiere perché è bello e secondo me è il più difficile nel calcio di oggi. Però per adesso penso solo e soltanto a quell’obiettivo».
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