Cosa aspettarsi da Sudtirol-Bari

La preview di Sudtirol-Bari

I 6 punti conquistati in 2 partite hanno ridato vigore al Bari, che nonostante prestazioni non brillantissime é riuscito a venir fuori dal pantano della zona playout sfruttando l’entusiasmo generato da Iachini. Adesso i biancorossi sono attesi da due trasferte determinanti per comprendere quali potranno essere gli obbiettivi a cui puntare da qui a fine anno. Il tour de force avrà inizio oggi pomeriggio a Bolzano, dove la squadra di Iachini sarà ospite del Sudtirol di Valente, per poi concludersi martedì sera al Ceravolo di Catanzaro.

Come ampiamente prevedibile, il Sudtirol sta vivendo una stagione in chiaroscuro rispetto all’esaltante cavalcata dell’anno scorso, ma nonostante diverse difficoltà e un doloroso cambio della guida tecnica la squadra è ancora in linea di galleggiamento. Valente, con pragmatismo e lucidità, ha ridisegnato l’assetto del Sudtirol, ottenendo risultati altalenanti ma in linea con l’obiettivo salvezza.

In preparazione al match che andrà in scena oggi alle 14 vi proponiamo l’analisi dell’avversario di giornata seguita da un approfondimento sulle possibili scelte di Iachini.

Esultanza Bari
Copyright: SSC Bari

Il nuovo Sudtirol di Valente

Il 9 dicembre, quando Bari e Sudtirol si sono affrontate nel 16esimo turno di campionato, Federico Valente era al suo esordio sulla panchina degli ospiti. Nella settimana precedente, Pierpaolo Bisoli, il fautore della miracolosa stagione appena archiviata, era stato sollevato dall’incarico perché, parafrasando il commento del direttore sportivo, aveva perso il controllo del gruppo e non era più in grado di garantire armonia all’ambiente. Valente, promosso dalla Primavera, si approcciava al lavoro con il compito di invertire il trend per spianare la strada al successore di Bisoli, ma vista la reazione positiva della squadra proprio nel match contro il Bari si era guadagnato la conferma per le gare successive.

Da dead man walking, Valente si è quindi trasformato nel timoniere ideale a cui affidare una nave a rischio naufragio. Ridefinire i propri obbiettivi dopo una stagione al vertice, come abbiamo visto con il Bari, è tutt’altro che semplice, ma Valente, nonostante le difficoltà citate e un modello tattico ingombrante da ereditare, si è fatto trovare pronto.

Vinetot Sudtirol
Copyright: Sudtirol

I quasi 3 mesi di Valente sulla panchina del Sudtirol si sono articolati in due fasi: nella prima ha cercato di non discostarsi dall’impianto tattico sviluppato da Bisoli, nella seconda, dopo aver constatato le difficoltà ormai reiterate della squadra, ha virato verso il 5-3-2 mantenendo inalterati i principi attitudinali ma apportando alcune modifiche strutturali. Il cambiamento è figlio dei 9 gol subiti nelle prime 4 gare della gestione Valente, di cui 7 contro attacchi tutt’altro che prolifici come quelli di Bari, Lecco e Reggiana. La scelta è stata quella di aggiungere un difensore, infoltire la fascia centrale del campo con un centrocampista in più e sacrificare la connessione terzino-esterno sulle fasce.

L’approccio alla gara del Sudtirol, in fase di non possesso, non è cambiato – linee strette per congestionare gli spazi e baricentro medio-basso alternato a sparute azioni di pressing collettivo -, mentre la risalita del campo adesso è più ragionata, coinvolge più uomini ed è orientata dai movimenti di Casiraghi, che potremmo definire l’enganche della squadra da quando Valente ha accentrato la sua posizione. L’innesto di Arrigoni in cabina di regia, ben coadiuvato da Kurtic al suo fianco, facilita la circolazione del pallone e consente di resistere al pressing avversario, migliorando a cascata l’intera fase di possesso del Sudtirol.

La fase offensiva dipende in toto, o quasi, dall’estro di Casiraghi, che ha trovato in Pecorino un buon partner a cui demandare il lavoro sporco spalle alla porta. Quando attivati i due riescono anche a combinare bene, ma attorno a loro il tasso tecnico non è abbastanza elevato da garantire un supporto costante.

La difesa con il passaggio a 3 ha ritrovato compattezza, ma resta meno efficiente della roccaforte costruita l’anno scorso. Contro le squadre di pari livello riesce ad essere ermetica e a concedere poco, ma quando il valore dell’avversario si alza non c’è più quella concentrazione marziale che nella passata stagione consentiva di andare oltre i propri limiti. Gli interpreti non sono più quelli dell’anno scorso – le cessioni di Zaro e Curto si sono rivelate dannose oltre le aspettative -, ma anche il rendimento dei calciatori rimasti in rosa (Poluzzi in primis) è calato. In questo senso, le prove contro Venezia e Catanzaro sono state emblematiche. A pesare poi, inevitabilmente, l’assenza di capitan Masiello.

Le scelte di Iachini per Sudtirol-Bari

Con ogni probabilità sarà ancora il 4-3-1-2 il modulo di partenza del Bari. Iachini in conferenza ha ammesso di aver lavorato a diverse alternative, ma per il momento si persegue la strada già tracciata.

Davanti a Brenno certi di un posto Dorval e Vicari, mentre Ricci, che ha smaltito il problema accusato in settimana, e Matino sono in vantaggio su Guiebre e Zuzek. Squalificato il capitano Valerio Di Cesare.

Matino Bari
Copyright: SSC Bari

A centrocampo spazio a Benali ed Edjouma, con Acampora in vantaggio su Lulic per rimpiazzare l’infortunato Maita, ai box per 20-25 gjorni. Più jndietro Bellomo, nonostante Iachini lo abbia citato tra le possibili alternative.

Nessun dubbio per la composizione del tridente offensivo: Sibilli agirà alle spalle della coppia Menez-Puscas, con Nasti e Kallon pronti a subentrare.

La probabile formazione:

Bari (4-3-1-2): Brenno; Dorval, Matino, Vicari, Ricci; Acampora (Lulic), Benali, Edjouma; Sibilli; Menez, Puscas. All. G. Iachini.

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By Giovanni Fasano

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