A 6 giorni dalla bruciante sconfitta subita contro la Juve Stabia per il Bari di Moreno Longo è tempo di tornare in campo. Ad attendere i biancorossi per il secondo turno del campionato di Serie B ci sarà un’altra delusa del primo weekend, il Modena di Pierpaolo Bisoli. I canarini, protagonisti di un mercato ambizioso ed intrigante, sono incappati in una rocambolesca sconfitta contro il Sudtirol, maturata a pochi minuti dal termine di una gara aspra e combattuta.
Per il Bari quello contro il Modena sarà il primo di tre incroci molto impegnativi. Dopo la trasferta del Braglia, i biancorossi ospiteranno il Sassuolo dell’ex Grosso per poi volare a Marassi ed affrontare la Sampdoria: il tutto in 7 giorni.
Senza però spingerci troppo oltre, cerchiamo di addentarci nella presentazione di un match che promette tante insidie per la squadra di Moreno Longo. Il Modena, come visto anche nella gara contro il Napoli di Coppa Italia, ha già assorbito i dettami di Bisoli. Nonostante i buoni valori tecnici è una squadra dedita al sacrifico e che predilige una proposta di gioco reattiva, come buona parte delle squadre allenate dall’ex tecnico del Palermo.

Che squadra è il Modena?
Per convinzione o per volontà di interpretare un personaggio, Pierpaolo Bisoli ha scelto di vestire i panni del misoneista. Le sue squadre rispecchiano fedelmente ciò che professa ai microfoni: rispetto dei ruoli – quindi il portiere non deve essere coinvolto nella costruzione dell’azione – e attenzione maniacale per la fase di non possesso. Anche le recenti scelte di formazione, seppur figlie di alcune defezioni, combaciano con un’idea ben definita. Contro il Sudtirol il Modena è sceso in campo con 4 centrali difensivi e con Antonio Palumbo alle spalle dell’unica punta Gliozzi. Dati i rientri di Pedro Mendes, Defrel e Santoro difficilmente rivedremo questo schieramento anche stasera, ma l’atteggiamento della squadra non sarà dissimile.

I gialloblu lasciano volentieri il possesso agli avversari trincerandosi negli ultimi 30 metri di campo con due linee da 4 strette e vicine e i due riferimenti offensivi a disturbare la circolazione avversaria. In assenza di elementi in grado di prodursi in lunghe transizioni, contro il Sudtirol il Modena ha faticato tanto nel risalire il campo appena recuperata palla, un problema che con ogni probabilità verrà ovviata dall’inserimento nelle rotazioni di giocatori più dinamici come Mendes e Defrel.
Ad illuminare le poche trame offensive ci hanno pensato Palumbo, centrocampista raffinato, molto pulito nella gestione del pallone ed altrettanto intelligente nello smarcarsi tra le linee, e Kleis Bozhanaj, tuttofare offensivo impiegato da Bisoli come quarto di centrocampo.
Bozhanaj è un talento purissimo: ha qualità nello stretto, gamba e quella dose di cattiveria giusta da far intuire un futuro da ottimo finalizzatore. Per ritagliarsi uno spazio considerevole nell’undici di Bisoli dovrà mostrarsi disciplinato e predisposto a profondi ripiegamenti difensivi. L’esordio è stato positivo perché arricchito dal gol del provvisorio 1-1, ma in 62 minuti ha toccato appena 20 palloni, decisamente troppo poco per un giocatore la cui creatività andrebbe stimolata il più possibile. In ogni caso, il suo duello con Favasuli su entrambi i lati del campo sarà tanto interessante quanto importante nell’economia del match.

Date le caratteristiche del Bari il Modena cercherà di concedere meno campo possibile agli ospiti. Sia per assecondare il proprio credo che per rispettare le caratteristiche dei giocatori, Longo sta modellando la squadra su principi ben definiti, tra cui la ricerca immediata della verticalità. Questo stile di gioco cozza con le caratteristiche del Modena: i gialloblù, forti di invidualità abili nella copertura dell’area di rigore, attraggono le squadre avversarie nella propria metà campo per poi far valere diversi mismatch favorevoli. Contro il Sudtirol qualche errore di concentrazione è stato commesso, ma alla lunga è possibile che il Modena si trasformi in una squadra difensivamente eccellente.
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