È già tempo di tornare in campo per il Bari, atteso al Ceravolo di Catanzaro dagli uomini dell’ex di giornata Vivarini. L’incrocio assume un’importanza capitale dopo la brutta battuta d’arresto avuta dai biancorossi a Bolzano e ci dirà molto sulla bontà del percorso intrapreso da Iachini. Di fronte ci sarà la sorpresa di questo campionato di Serie B, una squadra che per certi versi sta ricalcando le orme del Bari 22/23 ma proponendo un calcio ancor più ambizioso e sfrontato. Forte delle sue idee il Catanzaro ha superato un momento difficile rimettendosi in moto nelle ultime settimane e legittimando la sua candidatura per un posto di rilievo ai prossimi playoff.
Nel weekend appena trascorso è arrivata un’importante vittoria al Tombolato di Cittadella, marchiata a fuoco da due gol di Iemmello di cui il primo da stropicciarsi gli occhi. Bari e Catanzaro in questo momento distano 9 punti, ma la differenza, in termini di efficacia e chiarezza della proposta di gioca è ancor più netta. Per fare risultato la squadra di Iachini dovrà partire da un atteggiamento radicalmente opposto rispetto a quello visto a Bolzano, per poi sviluppare la gara cercando di evidenziare i punti deboli del Catanzaro.
In avvicinamento al match di questa sera vi proponiamo la nostra preview, suddivisa tra presentazione dell’avversario di giornata e possibili scelte di formazione di Beppe Iachini.

La coerenza del Catanzaro
Il Catanzaro è una delle squadre più riconoscibili del campionato. Sin dalla prima giornata ha approcciato il ritorno in Serie B perseguendo l’ideale tattico sviluppato da Vivarini nella trionfale cavalcata in Serie C. Nella prima fase di stagione questa freschezza, abbinata all’exploit di diversi elementi alla prima esperienza in categoria, ha proiettato il Catanzaro nelle zone alte della classifica, che tutt’ora frequenta ma con prospettive diverse. Alla sbornia iniziale ha fatto seguita una fisiologica fase di appannamento, che ha avuto come picco più basso la bruciante sconfitta per 3 a 0 in casa della Feralpisaló. Quando sembrava che il Catanzaro dovesse accontentarsi di una salvezza conquistata con enorme anticipo rispetto alla tabella di marcia, la squadra ha nuovamente cambiato passo, inanellando 5 risultati positivi e mettendo una seria ipoteca sul sesto posto in classifica.
Alla gara contro il Bari la squadra di Vivarini ci arriva un po’ rabberciata per diverse defezioni causa squalifica. Mancheranno l’inossidabile Scognamillo, Veroli e Tommaso Biasci. Oltre a loro peserà l’assenza per infortunio di Andrea Ghion, per distacco il miglior centrocampista del Catanzaro prima che un infortunio lo costringesse ai box. Per sopperire alla sua mancanza dal mercato è arrivato Jacopo Petriccione, ex Bari e centrocampista di qualità sopraffina. La presenza di Petriccione, assiema a quella dell’altro nuovo acquisto Matias Antonini, ha reso ancor più elaborate ed efficace le uscite dal basso del Catanzaro, uno dei marchi di fabbrica di questo (quasi) triennio di Vivarini.
Il Catanzaro, che per indole è una squadra che controlla il gioco con la palla, attraverso la costruzione dal basso riesce sempre ad attivare gli uomini chiave nelle zone nevralgiche del campo, soprattutto Jari Vandeputte, tanto forte palla al piede quanto nei movimenti per mettersi in luce. Oltre ad essere il miglior assistman del campionato (9 fino ad ora), l’ala belga é tra i migliori crossatori della categoria, abilità che ben si sposa con le doti aeree di Iemmello e Ambrosino. Quest’ultimo con ogni probabilità sostituirà Biasci, mentre Iemmello resta il totem della squadra, l’uomo in grado di indirizzare una qualsiasi gara a proprio piacimento. Il primo dei due gol al Cittadella è il manifesto del suo calcio: frammentario ma geniale nella sua imprevedibilità .
Ciò in cui pecca il Catanzaro è senza dubbio la fase difensiva, sia nel lavoro individuale che in quello collettivo. Nella protezione dell’area, escluso il navigato Brighenti, nessuno eccelle, e anche il centrocampo fatica a fare filtro e ad impedire le ricezioni degli avversari sulla trequarti. Il centrocampista più dinamico è probabilmente Pompetti, che con ogni probabilità affiancherà Petriccione e Sounas in mediana. I dati difensivi sono sotto gli occhi di tutti: al di là dei 37 gol subiti ci sono i 34 xG concessi, che pongono il Catanzaro poco sopra le peggiori della categoria in questa statistica. Per il Bari sarà importante ingaggiare e vincere duelli individuali per poter indirizzare la gara a proprio vantaggio.

Le possibili mosse di Iachini
Le scelte di Iachini sono quasi indecifrabili, perché il tecnico marchigiano in conferenza ha più volte mischiato le carte. Prima ha ribadito che la squadra sta lavorando su 2/3 soluzioni tattiche differenti, poi ha rimandato qualsiasi scelta di formazione alla rifinitura in corso questa mattina.
Immaginando che difficilmente dopo tre giorni si possa cambiare granché, è verosimile pensare che il Bari si presenti al Ceravolo ancora con il 4-3-1-2.
In difesa torneranno Ricci e Di Cesare ad affiancare Vicari e Dorval davanti a Brenno. A centrocampo gli uomini sono contati: Benali continuerà a rimpiazzare Maiello, Edjouma non ha un rincalzo con caratteristiche simili e Lulic e Acampora si contendono l’ultima maglia in un ballottaggio serratissimo.
Potrebbe cambiare qualcosa in attacco, dove l’ipotesi doppia punta di peso, proprio in virtù delle difficoltà nella gestione dei duelli da parte dei difensori del Catanzaro, non va trascurata. Sibilli ha il posto assicurato; Nasti, Puscas e Menez si contendono gli altri due.

La probabile formazione:
Bari (4-3-1-2): Brenno; Dorval, Di Cesare, Vicari, Ricci; Lulic (Acampora), Benali, Edjouma; Sibilli; Nasti, Puscas (Menez). All. G. Iachini.
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