Citro a PianetaBari: “Longo tatticamente un fuoriclasse. Carismatico e motivatore, Bari la piazza adatta”

L'intervista a Nicola Citro

Sono i giorni di Moreno Longo. L’allenatore piemontese è stato da poco ufficializzato come nuovo allenatore del Bari e domani verrà presentato nella sala stampa del San Nicola. Abbiamo tracciato il suo profilo tecnico in questo articolo (clicca qui per leggere), ma per conoscere meglio mister Longo ci siamo affidati a un suo ex calciatore, con un passato importante a Bari: Nicola Citro. I due hanno condiviso un anno importante a Frosinone, segnato dalla promozione in A (clicca qui per approfondire).

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L’intervista a Citro

Bari e Longo: un’accoppiata giusta?
«Il mister è uno molto preparato, carismatico, tatticamente un fuoriclasse. Ci sono tutti i presupposti affinché Longo faccia benissimo. Bari è la piazza adatta a uno come lui, perché è un ottimo allenatore».

Come descrivere Moreno Longo?
«La sua migliore caratteristica è la preparazione alla partita. È tra i migliori per come lavora tatticamente sui dettagli, oltre ad essere un gran motivatore. Si confronta molto con i giocatori, ci puoi parlare liberamente e insieme trovare le soluzioni più opportune».

Che anno è stato per Citro a Frosinone con Longo?
«Venivo dagli anni di Trapani dove avevo fatto bene. Ho giocato più di 30 partite con lui, spesso da subentrato avendo davanti giocatori come Ciano, Ciofani e Dionisi. Mi sono ritagliato il mio spazio e insieme abbiamo vinto i playoff, per cui alla fine è andata bene».

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C’è un episodio particolare che la lega a lui?
«Ho sempre avuto un buon rapporto con Longo. Ricordo quando andai in prestito a Venezia, lui si avvicinò e mi disse che era consapevole che avrei meritato di giocare molto di più. Fu una cosa che mi fece molto piacere, vuol dire che aveva un’ottima considerazione di me sia come giocatore che come uomo. Poi anche l’episodio post Frosinone-Foggia. Al 90′ eravamo in A, poi il Foggia segnò e ci condannò ai playoff. Fu una mazzata grandissima, ma mister Longo negli spogliatoi ci spronò a reagire, ricordandoci che avevamo una seconda chance ed in mano il destino di giocarcela. Fu bravo a motivarci per arrivare in fondo all’obiettivo».

Si aspettava l’addio al calcio di Di Cesare?
«Sinceramente pensavo che un altro anno lo avrebbe fatto. Però forse è stato giusto chiudere la carriera così, dopo un’annata del genere salvando il Bari con gol incredibili. Ora ha avuto questa occasione di entrare in società ed è stata giusto sfruttarla. Già da giocatore negli ultimi anni aveva il modo di fare da dirigente. Si vedeva che aveva questa voglia e adesso potrà dare una mano al Bari, conoscendo questa piazza a menadito».

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By Claudio Mele

Ho un assegno di ricerca in matematica, sono anche un insegnante di matematica e fisica. Nel tempo libero faccio il giornalista (con scarsi risultati)

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