Ventiquattro anni fa fu la notte di Antonio Cassano, quando salì agli onori delle cronache per la rete del 2-1 all’Inter in un San Nicola gremito in ogni ordine di posto. Fascetti lo schierò titolare contro i nerazzurri di Marcello Lippi, in coppia con l’altro ragazzino di allora Enyinnaya, bravo a sbloccare il punteggio dopo un assist di Markic con un siluro incredibile dalla distanza.
Sei minuti più tardi Vieri pareggiò i conti, ma all’88’ poi successe quello che tutti oggi sanno: lancio dalla difesa di Perrotta, stop a seguire di tacco di Cassano, controllo con la testa, dribbling e destro sul primo palo a prendere in controtempo Ferron. Seguirà una corsa forsennata sotto la Curva Nord, con abbracci e calate da chiunque si trovasse in quei paraggi.
Cassano parlò poi nel post partita con frasi diventate ormai eterne: “Avevo letto sul foglio del mister il nome di Enyinnaya, quindi pensavo che non avrei giocato. Poi l’allenatore ci ha detto che avremmo giocato insieme, di stare tranquilli che avremmo fatto bene. Penso che ci siamo riusciti. In quel momento non ho pensato a niente, ho proseguito la mia azione, con la testa me la sono portata avanti, poi ho dribblato Georgatos e ho calciato in porta con la benda agli occhi, dove andava andava. Pensavo che la partita sarebbe andata non male, malissimo. Abbiamo fatto una grande partita sotto tutti i punti di vista. Abbiamo dimostrato di essere una squadra abbastanza valida tecnicamente. Ora devo continuare così, facendo bene”.
Il ricordo di Cassano
Quest’oggi Fantantonio dal proprio account Instagram ha ricordato quel giorno, che coincide anche con l’anniversario della vittoria del Mondiale dell’Argentina ai rigori con la Francia: «18 dicembre, sono diventato grande contro l’Inter. E il mio grande idolo Messi ha portato il popolo argentino in cima al mondo».
View this post on Instagram
