Bari-Ternana, l’analisi: il primo tempo horror, gli accorgimenti nella ripresa e il contributo di Puscas e Kallon

L'analisi di Bari-Ternana

Termina con un pareggio amaro il primo atto del playout tra Bari e Ternana. Al gol realizzato da Marco Nasti dopo una travolgente percussione di Giacomo Ricci ha risposto Gaston Pereiro, la cui conclusione è stata deviata fortuitamente da Valerio Di Cesare. Il pareggio, quasi inutile ribadirlo, premia gli umbri, che disputeranno il match casalingo con il doppio risultato a favore.

Al Bari spetta dunque l’arduo compito di ritrovare la vittoria in trasferta, 7 mesi dopo l’ultima volta, quando al Rigamonti di Brescia la squadra al tempo di Marino riuscì a ribaltare i padroni di casa. Da quel momento 5 pareggi e 8 sconfitte, di cui molte inappellabili. Per sperare in un’impresa ad oggi inverosimile servirà un Bari diverso, connesso alla gara sin dai primi minuti e più organizzato rispetto a quanto visto soprattutto nella prima frazione.

Bari-Ternana è stata una gara che ha offerto diversi spunti tattici e varie situazioni da attenzionare in vista del ritorno. Per riavvolgere il nastro, analizzare ciò che è avvenuto e proiettarci al futuro torna il Bari a Scacchi, la rubrica che approfondisce tutte le tematiche offerte dai match dei biancorossi. Oggi il nostro focus va sulle grandi difficoltà avute dal Bari nel primo tempo, sugli accorgimenti apportati dallo staff nell’intervallo e sull’impatto dei subentrati. 

Potete anche ascoltare la nostra analisi nel nostro podcast ’10 minuti di… Analisi sul Bari’.

Ternana
Copyright: Ternana Calcio

Tutti i problemi del primo tempo

Il Bari è sceso in campo con il 4-2-3-1 visto in svariate forme da quando Giampaolo siede in panchina. Anche per il match con la Ternana lo staff tecnico ha optato per alcune modifiche rispetto alla formazione della gara precedente. Al posto di Achik è stato scelto Bellomo come trequartista destro del terzetto alle spalle di Nasti, mentre a completare il triangolo di centrocampo è stato confermato Gennaro Acampora. Il compito dei trequartisti era quello di stringere le proprie posizioni per supportare Nasti e lasciare la fascia libera per le discese dei terzini. Questo piano tattico ha avuto un primo riscontro positivo dopo una manciata di secondi, quando Bellomo ha ricevuto nel mezzo spazio destro e premiato la sovrapposizione di Pucino, che di prima intenzione ha crossato in area. Il pallone, diretto sul secondo palo, ha incrociato la corsa dell’accorrente Sibilli, il cui colpo di testa ha centrato il palo.

La spinta del Bari si è però esaurita lì, a vantaggio di una Ternana in costante crescita nell’arco della prima frazione. Gli umbri, con la fluidità posizionale di cui parlavamo prima del match, hanno creato grosse difficoltà al Bari, che per lunghi tratti della gara non è riuscito ad ostacolare la risalita del campo degli ospiti. Oltre a non avere problemi nel superare la prima linea di pressione, la Ternana entrava anche in zona rifinitura con discreta facilità. I triangoli laterali, composti da braccetto difensivo, quinto di centrocampo e mezzala, consentivano alla squadra di Breda di consolidare il possesso e guadagnare metri, fino ad arrivare al limite dell’area dove si cercava di attivare Gaston Pereiro. I movimenti dell’uruguaiano, che spesso si abbassava per sovraccaricare il lato destro dell’attacco, non sono mai stati assorbiti dai centrocampisti del Bari. Solo i guantoni di Pissardo hanno evitato il peggio e permesso di non vedere già sopite le speranze di salvezza nel primo tempo.

Bellomo
Copyright: SSC Bari

La reazione del Bari

Nella fase centrale del primo tempo le difficoltà del Bari erano così evidenti da far pensare ad un cambio tattico o di uomini immediato, ma la prima mossa di Giampaolo si è consumata solo nell’intervallo. È bastato rilevare Acampora, inserire Maita e passare ad un canonico 4-3-2-1 per irrobustire la mediana, limitare le ricezioni tra difesa e centrocampo ed avere più controllo in fase di possesso. Contestualmente gli umbri hanno visibilmente abbassato i ritmi, denunciando grosse problematiche nel difendere con un blocco basso. La Ternana, per caratteristiche dei difensori, predilige un atteggiamento più aggressivo, anche diversi metri lontano dall’area di rigore, perché nel difendere posizionalmente, sia collettivamente che individualmente, incappano in errori.

La pressione moderata ma costante del Bari si è tradotta nel bel gol di Marco Nasti, abile nello smarcarsi in area e fulminare Iannarilli dopo un ottimo primo controllo. Il ragazzo di proprietà del Milan è ancora grezzo e impacciato nel gestire possessi lontano dall’area di rigore, anche perché non sempre viene servito nel modo più corretto, ma quando riceve palla negli ultimi 16 metri è spesso letale.

Nasti Bari
Copyright: SSC Bari

L’impatto dei subentrati

La partita è nuovamente cambiata quando il Bari ha dovuto sostituire Sibilli e Nasti per far spazio a Kallon e Puscas. I due ex giocatori del Genoa non sono stati in grado di fornire un apporto quantomeno sufficiente alla squadra, ed anzi, il centravanti si è rivelato addirittura dannoso. La sua incapacità di vivere i momenti della gara con la massima concentrazione, e quindi di leggere con anticipo le intenzioni dei compagni, è costata diversi palloni persi, su cui lui o arrivava in ritardo o veniva bruciato dagli avversari.

Kallon ha invece peccato di personalità: ogni volta che imbeccato optava per la soluzione meno rischiosa e più conservativa, di fatto anestetizzando la fase offensiva del Bari. Senza un giocatore in grado di rappresentare una minaccia per l’avversario, e con il solo Achik a dannarsi con poco successo, il Bari ha perso il controllo della gara che fino ad un quarto d’ora dal termine sembrava saldamente in pugno. L’intensificarsi della pressione della Ternana, rinvigorita da un Bari inoffensivo, ha poi portato al gol di Pereiro, fortunato nella conclusione finale ma trovato con merito per la bella azione prodotta.

Kallon Bari
Copyright: SSC Bari
By Giovanni Fasano

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