Cosa aspettarsi da Bari-Pescara

Vincenzo Vivarini si ritrova di fronte il suo recente passato in quella che, per il Bari, comincia ad assumere i contorni di una prima vera sfida salvezza. L’allenatore biancorosso incrocia infatti il Pescara che poche giornate fa lo aveva sollevato dall’incarico tra molte polemiche, e contro cui ora va a caccia della sua prima vittoria nella nuova avventura in panchina. Un obiettivo che dovrà però inseguire in un contesto particolare: la partita si preannuncia infatti tutt’altro che ordinaria, complice l’annunciata diserzione della tifoseria organizzata, destinata a lasciare un San Nicola insolitamente vuoto.

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Vivarini
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Cosa aspettarsi da Bari-Pescara

Il momento di forma

Il Pescara arriva alla sfida in una situazione particolarmente delicata, ultimo in classifica e con una sola vittoria ottenuta in tutto il campionato, datata metà settembre contro l’Empoli. Da due giornate la squadra è affidata a Gorgone: all’esordio il nuovo tecnico è riuscito a portarsi in vantaggio per due volte senza però andare oltre il 3-3 contro il Catanzaro, mentre nell’ultima uscita è arrivata una sconfitta contro il Padova al termine di una prova comunque discreta. I problemi maggiori riguardano la fase difensiva, la peggiore del torneo, mentre in avanti il rendimento è leggermente più positivo, con 18 reti all’attivo. Una nota incoraggiante per gli abruzzesi è il rientro di Olzer, tornato in campo dopo due mesi nella scorsa gara e candidato a una maglia da titolare.

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Come gioca il Pescara

Finora Gorgone ha alternato diversi esperimenti tattici, segnale di una squadra ancora alla ricerca di una propria identità e di un assetto realmente sostenibile nel medio periodo. Questo rende complicato prevedere con precisione quale Pescara si presenterà al fischio d’inizio. L’ipotesi più plausibile è che l’allenatore scelga di ripartire dal 3-4-3 adottato con il Padova, modulo con cui la squadra aveva comunque mostrato qualche spunto interessante, pur all’interno di una partita poi persa. In quella circostanza l’impostazione era stata decisamente offensiva, con tre punte di ruolo – Tsadjout, Tonin e Di Nardo – sostenute in mezzo da un centrocampista di vocazione avanzata come Meazzi.

Per la gara di Bari, però, è possibile che Gorgone punti a una struttura più equilibrata, senza rinunciare alla spinta ma cercando maggiore compattezza tra i reparti. In quest’ottica assume rilievo il rientro di Olzer, che potrebbe essere utilizzato da fantasista per dare qualità tra le linee e allo stesso tempo garantire maggior ordine in fase di non possesso. Il trequartista, infatti, ha la tendenza ad abbassarsi sulla linea dei centrocampisti quando la squadra difende, trasformando il 3-4-3 di partenza in un 3-5-2 più solido e capace di coprire meglio gli spazi centrali, uno dei punti critici emersi nelle ultime uscite.

By Raffaele Digirolamo

Dottorando in filosofia presso l'Università degli Studi di Bari. Curo la newsletter per Elezioni Usa 2024 e scrivo per PianetaBari

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