Questa mattina l’Edicola del Sud ha riportato la notizia di un presunto debito che ammmonterebbe a oltre 240mila euro che la società del Bari calcio avrebbe nei confronti del Comune di Bari causa mancato versamento della tassa dei rifiuti (TARI) per il San Nicola e relativo antistadio. È questo quanto sarebbe emerso dalla discussione del bilancio di previsione, approvato ieri dal Consiglio comunale.
A mettere sotto la lente la somma evasa dalla società sportiva è stato – scrive la fonte – il consigliere Italo Carelli, esponente del Movimento Cinque Stelle. Stando a quanto emerso dall’esame del documento finanziario, il Comune non sarebbe riuscito a riscuotere dalla squadra del Bari 45,326mila euro per l’anno 2021, 95,038mila euro per l’anno 2022 e ben 107,590mila euro per il 2023. Non solo. Dall’esame delle carte, emerge anche che la società avrebbe ricevuto dei «solleciti di pagamento per il tributo dell’anno 2019 e dell’anno 2020», due annualità per le quali sarebbe stata richiesta dalla squadra la rateizzazione, con i cui versamenti sarebbe comunque in regola.
Il comunicato di risposta del Bari
In riferimento a quanto riportato quest’oggi sulle pagine de “L’Edicola del Sud” in relazione a presunti debiti concernenti la tassa sui rifiuti, SSC Bari, innanzitutto, precisa con fermezza di non aver commesso alcuna irregolarità di qualsiasi genere e che dunque è inaccettabile leggere, sulle pagine di un organo di stampa da cui ci si attende equilibrio e ponderatezza nei termini, l’utilizzo di espressioni che richiamino una presunta evasione fiscale.
Nel merito, non solo non ha avuto luogo alcuna evasione fiscale, ma neppure alcuna irregolarità in materia tributaria. Infatti, con riferimento al triennio 2018, 2019, 2020, come consentito dall’ordinamento tributario, è stato concordato con l’Amministrazione Comunale il pagamento rateale, per cui sono state presentate regolari garanzie bancarie per l’intero importo e per cui i pagamenti stanno procedendo con assoluta regolarità.
Si sottolinea inoltre che, anche per il triennio 2021, 2022, 2023, è stata legittimamente scelta la medesima modalità di pagamento rateale interamente garantito da fideiussione, in quanto consentito dalla normativa vigente, che ad oggi non è ancora tecnicamente praticabile per motivi di carattere procedimentale. Per completezza, si rappresenta che le somme dovute all’Amministrazione, come detto in corso di pagamento in conformità con le previsioni di legge, sono correttamente appostate in bilancio per ogni esercizio di competenza.
In ogni caso, si ribadisce che la società non ha ricevuto nessuna cartella esattoriale né, tantomeno, alcuna contestazione circa presunte ed inesistenti evasioni fiscali o tributarie; si invita dunque, “Edicola del Sud” a rettificare la notizia pubblicata in data odierna, verificando in maniera più accurata le proprie fonti ed evitando così di prestare il fianco a strumentalizzazioni che nulla hanno a che vedere con l’operato della scrivente, improntato sempre allo scrupoloso rispetto della legge.