Meroni: “Bari è un’occasione importante. Ci è mancata solidità, a Reggio per riaccendere la miccia. Su Caserta…”

Le parole di Meroni

Giornata di conferenza stampa in casa Bari: questa mattina, infatti, davanti ai giornalisti presenti al San Nicola è intervenuto il difensore Andrea Meroni. Di seguito le sue dichiarazioni.

Meroni
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La conferenza stampa di Meroni

Dopo la partita col Padova il mister ha detto che vi siete sbloccati ma i problemi restano. Su cosa avete lavorato in settimana e se questa vittoria può essere la miccia per la svolta?
«Abbiamo sfruttato la sosta per lavorare molto sulla linea difensiva e sui concetti che richiede il mister, perché la difesa è quasi tutta nuova. I numeri dicono che è mancata solidità, abbiamo lavorato su quello e sulla parte atletica e compattezza di squadra».

Conosci bene l’ambiente di Reggio Emilia . Che squadra affronterete e che progetto tecnico c’è dietro?
«È un ambiente bellissimo. La Reggiana è una squadra forte, di categoria per la Serie B, con giocatori validi, grande aggressività e intensità. Davanti ha elementi di qualità che possono fare la differenza, ma anche noi abbiamo le nostre armi per metterli in difficoltà».

Che emozioni provi nel tornare da ex e ritrovare i tuoi vecchi compagni?
«Per me è una partita speciale: a Reggio ho vissuto un anno intenso, chiuso con una salvezza fondamentale. Mi lega ancora molto a quella città, ma ora conta solo vincere. Ogni partita vale tre punti e vogliamo farne tesoro per trovare la miccia e accendere il nostro campionato, che finora non ha rispettato le aspettative».

Si parla di emergenza difensiva. Sentite pressione o responsabilità in questo momento?
«Le pressioni fanno parte del calcio. Manca Vicari, il nostro capitano, ma chiunque sarà scelto dal mister sarà pronto. Lavoriamo tutti per essere pronti e dare il massimo».

Cresciuto nell’Empoli e passato dal Sassuolo senza esordire: cosa rappresenta Bari a 28 anni?
«È un’occasione importantissima. Arriva in un momento in cui mi sento pronto e motivato. Bari è una piazza ambiziosa: quando c’è stata la possibilità non ho esitato un secondo. Voglio aiutare la squadra a raggiungere i suoi obiettivi e ritagliarmi uno spazio importante in campo e nello spogliatoio».

Come stai fisicamente e ti trovi meglio in una difesa a tre o a quattro?
«Ora sto bene. Avevo un problema al polpaccio rimediato a fine stagione scorsa, poi riacutizzato in ritiro, ma ho recuperato nelle due soste. Ho voglia di giocare e dare il mio contributo. Ho giocato sia a tre che a quattro: preferisco la difesa a tre come braccetto destro perché posso essere più aggressivo, ma mi piace anche la difesa a quattro come centrale di destra, più tattica».

Hai già lavorato con Caserta. Cosa c’era nell’abbraccio dopo Bari-Padova? E sulla trattativa con la Reggiana: ha inciso la tua volontà di venire qui?
«Con Caserta avevo già lavorato a Cosenza. Quando un allenatore viene messo in discussione, sappiamo che spesso paga per tutti, ma in campo le responsabilità sono anche nostre. Quella vittoria è stata liberatoria e un riconoscimento al lavoro del mister. L’abbraccio è stato un gesto spontaneo e sincero. Per quanto riguarda la trattativa, a Reggio hanno fatto scelte diverse e ridotto il budget: io rientravo nei tagli. Con il mio procuratore è uscita la possibilità di Bari e ho spinto per venire qui».

Molti errori difensivi sembrano dovuti a una scarsa protezione del centrocampo. Serve più schermo davanti alla difesa?
«Quando prendi tanti gol, è evidente che qualcosa non funziona. Non è solo un problema dei difensori: bisogna ragionare da squadra. Gli attaccanti con le loro pressioni aiutano la fase difensiva, e noi dobbiamo mettere i compagni nelle migliori condizioni per creare. Il mister ci chiede proprio questo: difendere e attaccare tutti insieme».

Siete in serie positiva con due pareggi e una vittoria. Le prossime partite con Reggiana, Mantova e Juve Stabia possono rilanciarvi?
«Dobbiamo pensare una partita alla volta, ora solo a Reggio. In Serie B la continuità è fondamentale. La classifica dice che dobbiamo fare di più in prestazioni e risultati. Reggio è un’occasione per rilanciarci e fare il campionato che vogliamo».

Qual è stato il tuo primo approccio con la città di Bari? Come ti trovi?
«Molto bene. Conoscevo già un po’ la Puglia e tutti me ne avevano parlato benissimo. Le aspettative sono state confermate: sono orgoglioso e felice di vivere e giocare qui a Bari».

Termina la conferenza stampa di Meroni.

By Raffaele Digirolamo

Dottorando in filosofia presso l'Università degli Studi di Bari. Curo la newsletter per Elezioni Usa 2024 e scrivo per PianetaBari

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