Il Bari si affida a Kevin Lasagna per l’ultima battaglia della stagione, ma le possibilità di lasciare il segno si riducono drasticamente. Con il recupero contro il Südtirol come unico appuntamento rimasto, il tempo per cambiare la narrazione di una stagione altalenante è ormai agli sgoccioli. Lasagna, arrivato con la speranza di essere il riferimento offensivo dei biancorossi, ha vissuto un’annata fatta di alti (pochi) e bassi (tanti): 33 partite, 7 gol, e un rendimento lontano dalle aspettative iniziali, viste le premesse estive sulla doppia cifra. L’ultimo sigillo risale al 25 aprile contro il Modena e da allora l’attaccante ha faticato a ritrovare la via della rete, proprio nel momento chiave della stagione.
Lasagna e il rendimento positivo fuori casa
Dopo la panchina contro il Cittadella, Longo potrebbe fare nuovamente affidamento sul centravanti mantovano, sebbene il suo ingresso in campo nella ripresa al Tombolato non abbia portato nulla. Nonostante le difficoltà, se c’è un punto positivo è il suo rendimento lontano dalle mura amiche: quattro reti in trasferta in questa Serie B, eguagliando il suo miglior bottino esterno ottenuto con il Carpi nel 2016/17. Ma adesso non è questione di statistiche o di numeri, è una questione di peso specifico. Il Bari ha bisogno di una scintilla, di un giocatore che si prenda la responsabilità di cambiare il destino della squadra. E Lasagna ha una sola occasione per dimostrare che può essere lui a fare la differenza, contro il Südtirol del suo maestro Castori.
L’esperto allenatore lo ha lanciato nel grande calcio e valorizzato, simboli del Carpi dei miracoli, che dalla B raggiunse la Serie A nel 2014/15. Lasagna vanta 111 partite con Castori allenatore e 24 reti, delle quali un campionato di Serie B vinto con promozione in A, la retrocessione dalla A alla B (con 5 gol in 31 partite in massima serie) e poi il playoff di Serie B perso contro il Benevento.
