Longo: “Inammissibile tenere la partita aperta. Limiti mentali e qualitativi, essere belli non basta. Sibilli? Gli manca serenità”

Per l’ennesima volta la partita del Bari termina con l’amaro in bocca. Nonostante una superiorità numerica durata più di un tempo e il vantaggio trovato alla mezzora con Andrea Favilli, la formazione biancorossa è stata capace di farsi rimontare subendo la rete di Andrea La Gumina a dieci minuti dalla fine. Intervistato da RadioBari dopo il fischio finale, il tecnico Moreno Longo ha espresso tutto il suo rammarico per i punti persi.

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Le parole di Longo

Queste le parole del tecnico: «Mi dispiace anche commentarla, questa partita. Sembra stupido ripetere sempre la stessa cosa, qualcosa dobbiamo e devo farlo capire diversamente. Mi prendo le responsabilità ma è inammissibile commettere l’errore di tenere la partita aperta e concedere l’episodio. Dobbiamo crescere, i ragazzi lo sanno. Non getterò mai la croce addosso a nessuno, ma ora ognuno deve prendersi le responsabilità. Bisogna aver coraggio, non abbiamo mai puntato l’uomo o calciato in porta con la cattiveria per volerla portare a casa».

Longo ha proseguito: «Abbiamo fatto anche una buona partita, ma non sono più contento perché i punti lasciati sono troppi. Non dev’essere creato l’equivoco della voglia dei ragazzi in termini d’impegno, su ogni campo ce la giochiamo, anche oggi a Cesena abbiamo messo sotto l’avversario, ma ci manca uno step, ovvero il portare a casa il risultato in ogni modo, anche essendo sporchi. Se passa il concetto che i ragazzi entrano in campo senza la voglia li bastonerei davvero, ma non è così. Però non basta più dire che siamo belli, serve chiudere il match assumendosi la responsabilità negli ultimi venticinque metri, lì devi osare».

Ancora sulla personalità: «C’è un problema mentale, ogni volta manca un pezzettino. Quello di oggi è che negli ultimi metri ci manca lo spunto, inteso sia in termini di personalità, ovvero con l’atteggiamento e il prendersi dei rischi, che sotto l’aspetto qualitativo. Abbiamo pochi giocatori che hanno la giocata, Dorval, Falletti e Sibilli, da questi voglio vedere la ricerca della giocata, a costo di sbagliare. Quando non lo vedo per tante partite è giusto arrabbiarsi. Andava bene muovere la palla con pazienza, poi però bisognava verticalizzare e forzare, il secondo gol è stato cercato poco. Il palleggio era buono, ma doveva essere finalizzato al secondo gol».

Sul mercato: «Io non posso fare trasferimenti, posso solo entrare nella testa dei ragazzi, se fino ad ora non hanno tirato fuori qualcosa in più è anche colpa mia. Poi è anche questione di caratteristiche, nel Cesena è entrato Kargbo che con l’uno contro uno ha procurato un rigore».

Longo ha parlato anche di Sibilli: «Sta nella sua testa. Deve trovare sicurezza in quello che sa fare, di conseguenza lo vediamo a sprazzi fare delle buone cose e altre meno. Serve serenità per esprimere il suo potenziale».

By Raffaele Digirolamo

Dottorando in filosofia presso l'Università degli Studi di Bari. Curo la newsletter per Elezioni Usa 2024 e scrivo per PianetaBari

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