Fin qui si è visto un Bari a due facce. Da un lato c’è un undici titolare solido e affidabile, dall’altro una panchina che spesso non è riuscita a incidere nei momenti decisivi delle partite. Questo limite non è di poco conto per la formazione biancorossa, che nei secondi tempi si è ritrovata più volte a concedere spazi agli avversari, spesso lasciando per strada punti preziosi. Tra le risorse da riportare al più presto a pieni giri c’è senza dubbio Nunzio Lella: fra i giocatori scivolati leggermente indietro nelle gerarchie, infatti, il centrocampista nativo di Santeramo in Colle è sicuramente uno dei più esperti e con le qualità per disputare un campionato di B ad alti livelli.

Minutaggio in calo
Nell’ultimo periodo, il minutaggio di Lella è sensibilmente calato. Nelle sue prime apparizioni con la maglia biancorossa, il centrocampista aveva trovato spazio con continuità, anche grazie al 3-5-2 adottato da Longo nella fase iniziale della stagione, un sistema che richiedeva una mezzala dinamica con tempi d’inserimento come l’ex Cagliari e Venezia. Tuttavia, l’ingenua espulsione rimediata contro il Cosenza (tra non poche polemiche) e la successiva squalifica di due giornate hanno probabilmente compromesso il ritmo del giocatore, che al ritorno in campo ha faticato a ritrovare continuità.
Tolte le due gare saltate per squalifica, nelle prime sei presenze in biancorosso Lella aveva accumulato 397 minuti, partendo sempre titolare (tranne nel debutto contro la Sampdoria, dove entro al 45′). Nelle ultime sei, però, il suo spazio si è drasticamente ridotto, con appena 106 minuti giocati e nessuna apparizione dal 1’. A influire è stato soprattutto il cambio di modulo: il passaggio al 3-4-1-2 ha ristretto gli spazi a centrocampo, portando il tecnico a puntare su mediani più adatti al palleggio come Maita e Benali.

Fonte: Fbref
Lella, le caratteristiche che il Bari può valorizzare
«Vorremmo avere prima tutti i risultati per capire il potenziale della squadra, ci sono diversi giocatori che non si sono espressi al massimo». Parole di Luigi De Laurentiis, che in una recente intervista aveva sottolineato la necessità di provare a valorizzare tutti gli elementi in rosa prima di dover ricorrere al mercato. Lella è indubbiamente uno di quei calciatori che ancora non ha espresso tutte le sue qualità: se nella parte iniziale della stagione si era visto un giocatore in forma e in grado di incidere, nelle ultime uscite questa verve si è notata meno, anche quando il centrocampista ha avuto un po’ di spazio in più.
Certo, valutare i dati non è semplice, considerando che il giocatore si trova spesso a subentrare in fasi di gara in cui il Bari abbassa il baricentro e diventa meno pericoloso. Tuttavia, è evidente come spesso sia mancata un po’ di lucidità nelle scelte. Ritrovare il miglior Lella è uno degli imperativi per Longo, soprattutto perché il centrocampista offre caratteristiche diverse rispetto al resto della rosa. Se da un lato non è mai stato pulitissimo in fase di costruzione (un dato significativo riguarda la precisione dei passaggi, che in Serie B non ha mai superato il 75%), dall’altro sopperisce con la capacità di inserirsi, di lottare su ogni pallone, di vincere i duelli e di incidere in zona gol.
Nella passata stagione, infatti, Lella si è distinto come uno dei migliori centrocampisti nella creazione di occasioni. I dati lo confermano: si colloca nel 92° percentile per expected goals su azione e nel 94° percentile se si includono anche gli assist. Questo significa che il giocatore ha prodotto più occasioni da gol rispetto al 92% e al 94% dei pari ruolo in categoria. Tali numeri sono nettamente migliori rispetto a tutti gli altri componenti della mediana: Maita e Benali, ad esempio, sono sempre stati molto più propensi a partecipare alla costruzione del gioco che a incidere negli ultimi metri e le statistiche lo dimostrano.