Dopo esser andato a colloquio con la frangia più calda nella mattina dell’Immacolata, il sindaco di Bari Vito Leccese ha parlato con il presidente De Laurentiis del nodo multiproprietà. Questa una delle tematiche trattate dal primo cittadino barese in una lunga intervista concessa alla Gazzetta del Mezzogiorno. Di seguito le sue parole, con anche una parentesi sulla questione stadio.

Le parole di Leccese, sindaco di Bari
Sul dialogo con LDL: «Il giorno dell’Immacolata ho promesso ad una delegazione di tifosi che avrei dialogato con il presidente Luigi De Laurentiis. Ebbene, gli ho parlato già il giorno successivo, ma ho dovuto aspettare che fosse lui in prima battuta ad annunciare gli ultimi sviluppi alla città. Ebbene, mi ha confermato, come d’altra parte ha detto in conferenza stampa, che è in corso un dialogo con due importanti realtà straniere, interessate ad entrare nel club. Potrebbe essere un passaggio fondamentale per consentire al Bari un reale cambio di prospettiva. Oltre l’aspetto sentimentale, avere una squadra che lotta per grandi traguardi è un beneficio per l’intera città».
Leccese sulla multiproprietà: «Per quanto concerne la multiproprietà ho inviato una lettera al presidente federale Gabriele Gravina per comprendere quali sviluppi possa avere tale istituto, ma sempre in punta di piedi: il sindaco non può entrare nelle vicende della Figc o in quelle dei privati. Tuttavia, il mio compito è rimarcare la passione e soprattutto il potenziale straordinario della nostra comunità».
Leccese ha chiuso parlando della questione stadio: “Abbiamo avviato la procedura che dovrebbe consentirci di andare in consiglio comunale verso l’inizio del nuovo anno con il piano economico finanziario della nuova bozza del bando: saranno recepite tutte le osservazioni che non sono state affrontare in precedenza. Tuttavia, non parliamo di convenzione attualmente non onerosa: l’affidatario è responsabile della manutenzione ordinaria che ha costi molto importanti. In passato abbiamo visto concessioni realmente gratuite e sono finite alla Corte dei Conti. Studieremo senza dubbio un bando equilibrato, considerando però che le spese fisse per il San Nicola sono molto alte: parliamo di una struttura stupenda, con un vincolo autoriale, ma pur sempre pensata per gli anni ’90. Non a caso, per continuare la corsa alla candidatura per gli Europei 2032 servirebbe una rifunzionalizzazione da 250 milioni di euro”

