L’attacco del Bari guidato da Fabio Caserta comincia a prendere forma. Se il nome che ha attirato maggiormente l’attenzione mediatica è senza dubbio quello di Christian Gytkjær, l’innesto di Gabriele Moncini rappresenta comunque una scommessa intrigante. L’allenatore biancorosso potrà infatti fare affidamento su un centravanti che, in Serie B, ha già dimostrato di avere confidenza con il gol: forse non un bomber da vertici della classifica marcatori, ma certamente un elemento in grado di segnare reti decisive.
Emblematico il suo exploit al Cittadella, quando contribuì con 15 gol in soli sei mesi a sfiorare la promozione in Serie A. A livello numerico non si è più confermato su quelle cifre, ma anche in altre piazze ha saputo farsi valere nei momenti chiave delle stagioni. Clicca qui per leggere il primo episodio della rubrica “Lavagna tattica” su Christian Gytkjaer.

Che giocatore è Gabriele Moncini?
I numeri della sua carriera
Come già detto, la stagione migliore di Moncini è stata quella con la maglia del Cittadella, nel corso del campionato 2018-2019. Arrivato a gennaio, ha contribuito a suon di gol al raggiungimento della finale playoff (tre di questi nella post-season). L’attaccante è poi andato in doppia cifra anche in un’altra occasione, nella stagione 2023-2024, quando con dieci reti e un assist ha partecipato all’ottavo posto ottenuto dal suo Brescia. Non male anche i tredici gol in una stagione e mezzo in quel di Benevento con Caserta, soprattutto se si considera un certo numero di match saltati. Leggermente peggio è andato solo nell’ultimo torneo, in cui ha bucato la porta avversaria solo cinque volte. Insomma, non un goleador implacabile, ma certamente un calciatore che la porta la vede bene.

Come gioca in campo?
Se volessimo cercare una definizione sintetica per descrivere che tipo di calciatore è Gabriele Moncini, la soluzione più efficace è probabilmente anche quella più semplice. Si tratta del classico centravanti, a cui piace essere il riferimento offensivo delle sue squadre e occupare soprattutto l’area di rigore. Una rapida occhiata alla heatmap dell’ultima stagione, del resto, conferma questo aspetto: le posizioni preferite del centravanti sono quelle all’interno dell’area avversaria. Anche i numeri mostrano come quasi tutti i suoi tiri arrivano dall’interno degli ultimi sedici metri (38 su 40 nell’ultima stagione, 49 su 59 due anni fa) e come la pressoché totalità dei suoi gol siano arrivati da quelle zone.
Proprio per questo discorso, non bisogna aspettarsi da Moncini neanche le caratteristiche dell’attaccante di possesso, cioè quel tipo di giocatore che partecipa attivamente alla manovra. I dati raccolti sulle sue prestazioni lo collocano al 17º percentile per numero di palloni toccati: in parole semplici, significa che solo il 17% degli attaccanti della Serie B tocca meno volte di lui la sfera (e quindi, di conseguenza, che l’83% ha numeri migliori). È quindi poco coinvolto nel gioco lontano dalla porta. Un dato ancora più basso è quello relativo alle occasioni create, che si ferma al 9º percentile: in pratica, crea meno opportunità da gol per i compagni rispetto al 91% degli attaccanti della stessa categoria.
