Da Ascoli alle 4 promozioni in Serie A (con Dybala): ecco cappellino Iachini!

Il FOCUS su Beppe Iachini

Dopo diversi giorni turbolenti, il Bari ha annunciato il successore di Marino: Giuseppe Iachini. Da tutti conosciuto come Beppe, tornerà su una panchina a quasi due anni di distanza dall’ultima avventura in cadetteria con il Parma. L’allenatore ascolano cercherà di ricomporre i pezzi in uno spogliatoio sfaldato e sfiduciato. Ripercorriamo la sua carriera e i suoi successi, dagli inizi alle quattro magiche promozioni in A.

Iachini
Copyright: SSC Bari

Lo Iachini calciatore

Beppe Iachini esordì in Serie A con la squadra della sua città, l’Ascoli, nel 1981. Era un mediano di rottura, duro nei contrasti e carismatico nello spogliatoio. Ha indossato la maglia bianconera fino al 1987, realizzando 9 gol. Nella stagione successiva si trasferì al Verona vantando diverse presenze nella Coppa Uefa 1987-1988. Il club con cui ha totalizzato più presenze è la Fiorentina, ben 126 riportando la Viola in A. Subito dopo l’esperienza nella capitale toscana ha bazzicato in diversi club di A e B prima di chiudere la sua carriera con l’Alessandria in Serie C1 dove ha disputato 14 presenze nella stagione 2000-2001. Curiosità: è con 1,68 metri uno dei calciatori più bassi ad aver mai giocato in massima serie.

Iachini
Copyright: ACF Fiorentina

Le prime apparizioni in panchina e il suo “cappellino”

Prima di parlare dello Iachini allenatore, non si può non citare il suo segno distintivo: il cappellino. Negli anni si è pensato fosse una scelta estetica o scaramantica, ma non è così: Iachini ha spiegato di avere un problema agli occhi, una carenza di pigmento. Il copricapo gli permette di vedere con la giusta ombra e non aver nessun tipo di impedimento durante le gare.

Il cappellino lo accompagna da sempre, sin dalla sua prima esperienza in panchina con il Cesena 2002/2003. In C1 raggiunse i playoff perdendo la semifinale contro il Pisa per 1-0. Gli addetti ai lavori notarono subito come avesse qualcosa in più e nella stagione successiva, a Vicenza, sedette per la prima volta su una panchina di Serie B guidando una rosa giovanissima (tra i tanti troviamo Padoin, Biondini e Francesco “CiccioLodi). Nella stagione 2004-2005 tornò a Piacenza, questa volta da allenatore della prima squadra dopo la sua prima esperienza da vice di Novellino.

Nelle sue tre stagioni in terra emiliana si migliorò gara dopo gara. Nei primi due anni concluse al nono e al dodicesimo posto, mentre la stagione 2006-2007 coincise con il suo exploit. Il Piacenza concluse la stagione quarta in classifica dietro solo a nobili decadute come Genoa, Juventus e Napoli.

Iachini
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Iachini: il mago delle promozioni

Nella stagione 2007-2008 venne scelto dall’appena retrocesso Chievo per sostituire Del Neri. Il cammino fu straordinario, ben 85 punti fatti e ritorno in A conquistato. Il totem di quella squadra fu il capitano Sergio Pellissier, ben 22 gol in quel campionato. In A Iachini venne confermato ma il suo rendimento fu molto magro e nel novembre del 2008 venne esonerato dopo una sonora sconfitta contro il Palermo.

Nell’ottobre del 2009 sostituì Cavasin sulla panchina del Brescia. Iachini disputò un ottimo campionato concludendo al terzo posto in classifica dietro Lecce e Cesena. Dopo aver battuto il Cittadella in semifinale, sconfisse il Torino nello doppio scontro andata (0-0) e ritorno (2-1). Dopo la conferma in massima serie, venne esonerato a dicembre dal Brescia per poi essere richiamato a fine gennaio. Tuttavia non riuscì a salvare i lombardi e non venne confermato.

La Sampdoria 2011-2012 è stata una delle sue imprese più belle. Arrivò a Genova a novembre e nella sua prima gara, proprio contro il Bari, ottenne solo un pari. Scalò tante posizioni grazie ai 15 gol di Nicola Pozzi e raggiunse il sesto posto, al tempo ultimo posto valido per i playoff. Battendo Sassuolo e Varese ottenne la sua terza promozione di fila in A, in una squadra in cui figurava un giovanissimo Icardi.

Dopo una breve esperienza con il Siena, il 25 settembre 2013 divenne il nuovo allenatore del Palermo. La squadra rosanero era un concentrato di talento: Dybala, Vazquez e Abel Hernandez i nomi più altisonanti. Grazie alla vittoria per 1-0 contro il Novara, con cinque giornate d’anticipo, il Palermo ritrovò la A. Iachini fu capace di costruire una macchina perfetta in grado di conquistare 86 punti, un record per la serie cadetta. La stagione seguente portò la squadra siciliana all’undicesimo posto in Serie A, questa fu la sua prima stagione disputata interamente su una panchina della massima serie. Nella stagione successiva venne prima esonerato a metà novembre e poi richiamato a metà febbraio. Dopo poco meno di un mese si dimise a causa di divergenze con il presidente Zamparini. Resta però un record: nessuno ha resistito così tanto con tale mangia-allenatori.

Iachini Bari
Copyright: ACF Fiorentina

Le sue ultima avventure

Dopo Palermo occupò le panchine di Udinese, Sassuolo ed Empoli in Serie A senza ottenere grandi risultati. Il 23 dicembre del 2019 venne nominato nuovo allenatore della Fiorentina, ottenne la salvezza con quattro turni d’anticipo portando a termine l’obiettivo prefissato. Curiosità: durante un Juve-Fiorentina del febbraio 2020, appena prima dell’inizio del match, Paulo Dybala si avvicinò a lui abbracciandolo. Segno di come Paulo riconosca l’importanza di mister Iachini nel suo percorso di crescita. Nell’estate del 2020, dopo la pausa forzata causa Covid, verrà confermato sulla panchina viola ma dopo le difficoltà inziali venne sostituito da Prandelli nell’autunno dello stesso anno. Come a Palermo, venne richiamato ad aprile. La sua ultima esperienza è stata Parma. Dopo l’esonero di Enzo Maresca accettò di scendere in B, portò la barca in porto concludendo la stagione al dodicesimo posto seppur non centrando i playoff.

La sua storia insegna come sia un grande motivatore, bravo nel portare la calma dove le acque sono agitate. Solo il tempo dirà se la scelta della dirigenza si sia rivelata corretta o l’ennesimo buco nell’acqua di questa stagione.

Iachini
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By Domenico Farella

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