Dopo l’annuncio di Costantino Favasuli e quello di Nosa Obaretin, il duo Magalini-Di Cesare ha messo a segno il terzo colpo di questo mercato: da Napoli è arrivato il classe 2001 Lorenzo Sgarbi. L’attaccante bolzanino ha fatto molto bene nella passata stagione in Serie C con la maglia dell’Avellino, ben 7 gol e 15 assist, ed è pronto per il salto di categoria. In attesa di vederlo in campo, ecco cinque curiosità su Lorenzo Sgarbi.
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5 cose che non sai su Lorenzo Sgarbi
Sgarbi il nipote d’arte con la passione per…l’atletica
Il calcio, in casa Sgarbi, è sempre stata una istituzione. Suo nonno Renzo Sgarbi, di ruolo terzino, ha vestito la prestigiosa maglia della Reggiana negli anni ’50. Lo zio di Lorenzo, Veleo Sgarbi, è una vera è propria istituzione del calcio alto-atesino. Dopo vari infortuni che lo hanno frenato nella corsa al raggiungimento del professionismo, ha dipinto calcio per decenni sui campi dilettantistici. Negli ultimi anni della sua carriera ha giocato nella Virtus Don Bosco, diventandone successivamente direttore generale e presidente. Nella Virtus ha mosso i primi passi proprio suo nipote Lorenzo nonostante, da piccolo, fosse un grandissimo amante dell’atletica. Nei 1000 metri finiva sempre davanti a tutti.

Da Osimhen a Lewandoski sognando di giocare con Lautaro
Il suo idolo da bambino era Schwainstaiger ma, con il tempo, Lewandoski lo ha fatto innamorare del calcio. Il suo punto di riferimento attuale è Osimhen anche se sogna di giocare con Lautaro. Ama la montagna, il cinema e la pizza. Stima molto SInner, alto-atesino proprio come lui. Se non avesse fatto il calciatore gli sarebbe piaciuto diventare un fisioterapista data la sua enorme curiosità per il corpo degli sportivi.
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Il bomber operaio che sogna la Nazionale
Sgarbi, alto 190 cm, è sempre stato definito un “bomber operaio”. Nelle sue avventure passate ha mostrato di saper essere molto agile ma allo stesso tempo potente. Un attaccante lesto e prorompente pronto per capitalizzare ogni cosa. Con queste sue abilità, Sgarbi sogna il ritorno in Nazionale. L’attaccante ex Avellino ha assaporato i colori azzurri collezionando 4 presenze (216 minuti in totale) con l’U18 tra il 2018 e il 2019.
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La stagione di Avellino tra gol e nervi
Nella scorsa stagione, ad Avellino, Sgarbi ha disputato la miglior stagione della sua carriera: ben 7 gol e 15 assist. Numeri notevoli per un calciatore che in carriera non aveva mai superato i 2 gol e i 5 assist in una singola manifestazione (Primavera 1 2019/2020). Il classe 2001, però, ha dimostrato di possedere un carattere molto frizzante collezionando 8 ammonizioni ed una espulsione in tutta l’annata. Sgarbi dovrà dosare questi suoi eccessi per poter far bene anche in B.

Perinetti, quel filo che lo lega a Bari
L’unico filo che tutt’oggi lega Sgarbi con Bari è il suo ex direttore tecnico Perinetti. Il classe 1951 è stato direttore sportivo dei biancorossi dal 2007 al 2010 contribuendo in maniera significativa al ritorno in massima serie del 2009. Perinetti, lo scorso aprile, ha parlato dell’attaccante 2001 definendolo “destinato a calcare il palcoscenico della Serie A”. Chissà che Sgarbi non possa emulare il suo ex direttore tecnico portando il Bari al piano superiore.