Benedetti nella bolgia del San Nicola: un anno fa Bari-Sudtirol

Un anno fa Bari-Sudtirol

Sono passati 365 giorni dalla notte che regalò al Bari e a Bari la finale playoff contro il Cagliari. Da quella serata magica, griffata dal gol di Benedetti, sono avvenute tante cose: il sogno Serie A è sfumato a 120 secondi dal compimento, gli artefici di quel percorso si sono via via dileguati e la programmazione della stagione successiva è andata a rilento, causando una serie di problematiche che hanno condizionato il campionato successivo, quello appena terminato.

Il Bari ha nuovamente vissuto una post season bollente, ma questa volta per evitare la retrocessione in Serie C. L’esito della doppia sfida contro la Ternana è stato fortunatamente positivo, ma non ha eliminato le scorie di una stagione vissuta sempre sull’orlo del baratro. Gli effetti della mala gestione della società sono evidenti proprio in questi giorni, con la tifoseria organizzata scesa in piazza per manifestare contro la multiproprietà. Parlare in questi termini appena un anno dopo quella nottata memorabile è straniante, ma certifica la precarietà su cui poggia il rapporto tra tifosi e questa proprietà.

La notte di Benedetti

365 giorni fa i miracoli compiuti dalla squadra allenata da Mignani avevano riposto in secondo piano il tema multiproprietà, e quella serata fu la sublimazione di una stagione ricca di soddisfazioni sportive. Il Bari arrivava alla gara di ritorno contro il Sudtirol con l’obbligo di vincere per pareggiare la sconfitta subita a Bolzano e conquistare la finale playoff. Il gol di Rover nei minuti di recupero di gara 1 aveva generato tanto scetticismo in vista del match del San Nicola, soprattutto a causa delle caratteristiche – ben note – della squadra di Bisoli, particolarmente adatta ad interpretare partite difensive.

Il canovaccio del match era dunque facilmente intuibile: Bari all’attacco e Sudtirol raggomitolato nella propria metà campo. I primi 45 minuti seguirono fedelmente questa linea, seppur senza grandi occasioni generate dai biancorossi. Gli highlights della prima frazione furono un tiro di Cheddira a fil di palo, un colpo di testa di Vicari smanacciato da Poluzzi e l’espulsione per fallo da ultimo uomo di Giacomo Ricci che avrebbe potuto condizionare irrimediabilmente la partita.

Nonostante l’inferiorità numerica il Bari approcciò la ripresa con altrettanta intensità, fiaccando sempre di più una difesa, quella del Sudtirol, arcigna ma sfibrata dopo un’intera partita vissuta nella propria metà campo. A far crollare il muro della squadra di Bisoli dopo 70 minuti di picconate sempre più convinte fu Benedetti, entrato da meno di 2 minuti al termine di un’azione condotta e rifinita dagli altri due subentrati Botta e Folorunsho. Alla corsa catartica del numero 80 sotto la Curva Nord fecero seguito 20 minuti di agonia in cui il Sudtirol tentò di ritrovare la parità, senza però riuscire nell’impresa. Il triplice fischio giunse come una manna dal cielo per un Bari stremato con ormai tutti gli uomini di movimento a ridosso della porta difesa da Caprile.

Di quella notte resta un’immagine forte ed evocativa del potenziale sconfinato di questa piazza, della passione che anima i tifosi e delle ripercussioni che questo coinvolgimento può avere sui risultati sportivi. La stagione si è poi conclusa con le lacrime a rigare i volti dei tifosi dopo il gol di Pavoletti, ma la serata del 2 giugno resta il ricordo più dolce di una stagione meravigliosa, tra le più coinvolgenti degli ultimi 20 anni di storia biancorossa.

By Giovanni Fasano

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