Con la gara contro l’Avellino, si è chiuso per il Bari un 2025 costellato da 36 partite ufficiali, di cui appena 7 vittorie, 17 pareggi e 13 sconfitte. Un anno negativo in cui si è prima mancata la qualificazione ai playoff con mister Longo, sono stati comunque confermati entrambi i direttori sportivi, è poi fallito il progetto tecnico di Fabio Caserta ed è, infine, tornato Vincenzo Vivarini, senza finora alcun frutto sperato. Ripercorriamo i 5 momenti più importanti di un 2025 nefasto per i colori del Bari.

I 5 momenti più importanti dell’anno del Bari
1) La vittoria di Mantova, l’unica in trasferta nel 2025
Nel ripercorrere il 2025 del Bari, non si può non partire dall’unica vittoria in trasferta del 2025: a Mantova, il 22 febbraio. A decidere la gara fu uno dei rinforzi del mese di gennaio: Giulio Maggiore. A venti minuti dal termine l’ex Spezia, dopo una bella palla recuperata da Mattia Maita, insaccò la palla in rete dal limite dell’area. Fu un successo prezioso che di fatto blindò la salvezza e diede ulteriore slancio alla squadra in vista del finale di stagione. La speranza è che, con l’arrivo del 2026, si possa tornare ad ottenere bottino pieno fuori casa: prossimo appuntamento in agenda il 10 gennaio a Carrara.
2) Südtirol-Bari 0-0, ma non era la fine del mondo
Dopo la brutta sconfitta a Cittadella che compromise il raggiungimento dei playoff, il Bari terminò il proprio campionato nell’inutile gara contro il Sudtirol. La squadra avrebbe avuto bisogno di un miracolo per raggiungere le prime otto posizioni: la squadra fece la sua partita a Bolzano non riuscendo però a trovare il gol. Il Cesena, d’altra parte, vinse a Modena e conquistò una piazza nella post-season. La gara terminò con un triste 0-0, ma ancor più emblematiche furono le parole del direttore sportivo biancorosso Giuseppe Magalini secondo cui il fallimento dell’obiettivo stagionale “non era la fine del mondo”.

3) L’esonero di Longo e l’arrivo di Caserta
Ad un mese dalla fine del campionato, dopo giorni di assoluta incertezza, la dirigenza biancorossa optò per l’esonero di Moreno Longo. Il mister ex Frosinone pagò inevitabilmente il fallimento dell’unico obiettivo stagionale: i playoff. Magalini tentò di ottenere una risoluzione contrattuale da parte del tecnico, Longo però fece legittimamente muto. Tra i tanti nomi al vaglio per sostituirlo, i due direttori sportivi optarono per Fabio Caserta. Il tecnico calabrese proveniva da un’ottima stagione a Catanzaro e, voglioso di mettersi in mostra in una piazza come Bari, accettò il timone della nave. L’avventura però, come tutti noi ben sappiamo, terminerà molto presto.

4) La malattia di Igor Protti
Riavvolgendo l’anno, non può non essere dimenticato il 5 luglio. Come un fulmine a ciel sereno, Igor Protti annunciò la sua malattia con un post sul proprio profilo Instagram. La notizia colpì profondamente tutto il mondo biancorosso. I tifosi, la società e gli addetti ai lavori mostrarono vicinanza, supporto e solidarietà nei confronti dello Zar. L’ex attaccante sta lottando senza sosta contro quello“sgraditissimo ospite” che purtroppo lo visita da tanto tempo. La speranza è che, nel 2026, possa segnare il gol decisivo per battere questo bruttissimo male.

5) Il ritorno di Vivarini ed il 5-0 di Empoli
Dopo aver conquistato appena 13 punti in 12 partite, il Bari decise di esonerare Fabio Caserta. Una decisione forse tardiva, fatta con l’obiettivo di dare una scossa ad una squadra in stato comatoso. I due direttori sportivi, confermati nonostante i pessimi risultati, optarono per il ritorno di Vincenzo Vivarini. L’esordio però, non fu dei migliori. Con la squadra in mano da pochissimi giorni, i biancorossi affondarono ad Empoli per 5-0. Senza dubbio, uno dei punti più bui degli ultimi anni del calcio barese.


