Il Bari fatica a segnare: l’82% dei gol tutti dagli attaccanti. Il dato e cosa manca

Il dato

La prima parte di campionato del Bari racconta un dato inequivocabile: media di 1.0 gol a partita, con 11 reti in 11 giornate di Serie B. Una produzione offensiva abbastanza ridotta, che ha visto picchi di due gol contro Padova e Virtus Entella, ma anche gare senza reti contro Modena e Palermo.

Moncini
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Il Bari fatica a segnare

I numeri confermano la dipendenza dagli attaccanti: l’82% dei gol porta la firma del reparto offensivo, suddivisi tra Moncini (5 reti), Gytkjær (3) e Cerri (1). Praticamente nullo il contributo degli altri reparti: solo due eccezioni, con Dorval a Venezia alla prima giornata e Verreth a Chiavari lo scorso mese, uniche reti arrivate da difesa e centrocampo.

Il dato è significativo perché, nonostante la coppia Moncini-Gytkjaer sia tra le più prolifiche della Serie B (8 gol complessivi, terza migliore del torneo dietro all’Empoli e il Cesena), il Bari resta una squadra che fatica a creare occasioni ed a distribuire la produzione offensiva. La mancanza di alternative in fase realizzativa rende la squadra prevedibile e troppo legata alla vena dei suoi centravanti.

La fotografia della prima parte di stagione è assai chiara: attacco quasi esclusivamente sulle spalle delle punte, centrocampo e difesa inesistenti in zona gol. Per Caserta, la sfida sarà trovare soluzioni che allarghino il ventaglio di marcatori, perché senza un contributo più ampio dai reparti, la media di un gol a partita rischia di non bastare per restare agganciati alla zona playoff, obiettivo stagionale sbandierato a inizio campionato.

By Gabriele Cavolo

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