E anche questa volta, mister Caserta ha salvato la panchina del suo Bari. In un San Nicola spettrale, la squadra biancorossa ha ottenuto la seconda vittoria stagionale contro un Mantova apparso più coriaceo e convincente nella proposta. A decidere la gara è stato ancora una volta Gabriele Moncini, giunto al quinto gol stagionale e vera e propria ancora di salvezza di una rosa in difficoltà mentalmente e tecnicamente. Ciò che più conta sono, ovviamente, i tre punti ma il mondo Bari è chiamato a fare una riflessione a più ampio spettro.

Caserta, un futuro nebuloso a Bari
Nessuno, solo qualche mese fa, si sarebbe mai immaginato un inizio di stagione così difficile per tutto il mondo Bari. La squadra, costruita dal duo Magalini–Di Cesare su misura per il nuovo tecnico Caserta, ha mostrato giorno dopo giorno la sua fragilità tecnica e mentale sciogliendosi, in ogni occasione, come neve al sole dinanzi alle difficoltà. Siamo solo a fine ottobre ma osservando le contestazioni fuori dal campo, il modo di giocare della squadra e le dichiarazioni dei tesserati sembra di essere in piena primavera, in quei periodi dove i giochi sembrano già scritti e c’è solamente da salvare la pelle in vista della stagione successiva.
Dinanzi ad una squadra che, soprattutto nel primo tempo, ha espresso un non-gioco, ciò che conta maggiormente sono i nove punti attualmente in classifica. Caserta resterà sulla panchina biancorossa solamente grazie ad un pò di fortuna ed al fuorigioco millimetrico di Caprini ma, qualora contro il Cesena arrivasse nuovamente un risultato negativo, tornerebbe sulla graticola, pronto a far le valigie. Da settimane l’allenatore è intrappolato in un limbo dove la società, per contratto e per orgoglio, continua a dargli fiducia mentre la tifoseria, e non solo, chiede a gran voce un cambio che poti un progetto mai sbocciato. Ma alla fine è più facile nascondere la polvere sotto il tappeto.
È lampante come lo stesso allenatore sia in difficoltà dinanzi al materiale tecnico a disposizione: troppi i moduli cambiati, tanti gli esperimenti portati sul campo, pochissimi i frutti raccolti dalla sua firma sul contratto. Certamente, buona parte delle “colpe” sono di una dirigenza assente, che comunica poco e quando lo fa cade anche in scivoloni comunicativi rivedibili. Non a caso, sulla graticola ci saranno anche loro sino alla fine della stagione.

Una nuova chance
Paradossalmente, il rinvio della gara di mercoledì contro la Juve Stabia potrebbe esser un bene per tutto l’ambiente. La trasferta in Campania, in caso di risultato negativo, avrebbe scosso nuovamente l’ambiente in vista di una sfida delicata tra le mura amiche. Caserta avrà un’intera settimana per preparare la sfida del San Nicola contro il Cesena. La squadra dovrà cogliere questa opportunità contro una squadra che sarà oggettivamente più stanca e in uno stadio, il San Nicola, dove i punti son sempre arrivati.
Infine, a colpire, son stati i fischi della tifoseria dopo il triplice fischio. Un momento quasi paradossale simbolo di come la piazza sia insoddisfatta ed abbia capito prima della dirigenza che, andando avanti così, i risultati raggiunti saranno praticamente nulli. Che i punti conquistati siano fonte di sicurezza e quei fischi carburante per il prossimo futuro, un obiettivo non semplice ma raggiungibile solamente prendendo a cuore questa piazza e capendo, con sincerità, cosa voglia dire giocare per il Bari.

